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29/06/2012 -

Politica/

PIANI COSTRUTTIVI A RAGUSA SCANDALO A CIELO APERTO

In merito ad alcune dichiarazioni di stampa inerenti i Peep a Ragusa, il coordinatore provinciale di Italia dei Valori, Giovanni Iacono, ha ricordato in un comunicato stampa gli atti da lui compiuti in Consiglio Comunale a Ragusa e nell’attività politica. “Leggo che, finalmente – ha scritto Iacono nel comunicato -, una persona tra l’altro autorevole nel settore come il Presidente FIMAA, Gianni Gulino, ammette che ‘i peep hanno rovinato il mercato’ e vorrei – ha scritto Iacono nel comunicato stampa – ulteriormente fare chiarezza ribadendo concetti già espressi anche attraverso innumerevoli atti Consiliari”. Continua Iacono: “a Ragusa non vi è stato alcun piano Peep ma solo una delimitazione spropositata di aree destinate, “teoricamente”, ad edilizia economica e popolare e “praticamente” – ha scritto ancora Iacono – a speculazioni. Il Comune non approntò un piano Peep che era l’atto corretto ed avrebbe consentito una seria pianificazione del territorio con una idea di sviluppo urbanistico organico e con la evidenziazione precisa dei costi e delle infrastrutture da prevedere. Il Comune non determinò alcun fabbisogno abitativo come peraltro stabiliva la L.R. 71/78. A Ragusa si è assistito e si assiste ad uno scandalo a cielo aperto con i cartelli “vendesi” (bisognerebbe aggiungere “disperatamente”) apposti a caratteri cubitali in tutti i programmi costruttivi. Ci si chiede – continua Iacono -: ma i programmi costruttivi prima di essere finanziati (con ingenti risorse pubbliche) non avrebbero già dovuto avere i “richiedenti” bisognosi delle abitazioni? Il Comune allora mi rispose che non c’era bisogno di determinare il fabbisogno perchè quella enorme area avrebbe fatto fronte alle tantissime richieste che “a loro risultavano”. Non determinarono l’esatto fabbisogno – ha scritto ancora Iacono nel comunicato stampa – mentre la legge imponeva la determinazione del fabbisogno nell’arco di 10 anni e di questo fabbisogno le aree scelte non dovevano superarne il 70% e proprio per non alterare gli equilibri economici della comunità. Il sottoscritto aveva già allora paventato i danni derivanti dalle scelte scellerate dell’amministrazione Di Pasquale e i fatti – continua Iacono -, purtroppo, hanno dimostrato che il patrimonio abitativo complessivo si è svalutato del 30%, che il centro storico si è spopolato e che le risorse pubbliche sono servite ai pochi a svantaggio di tutti!”

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