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02/07/2012 -

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RAGUSA, LA TASSA DI SOGGIORNO ENNESIMO BALZELLO DELL’AMMINISTRAZIONE DIPASQUALE

Dal primo di luglio gli avventori delle strutture ricettive nel territorio di Ragusa dovranno pagare la tassa di soggiorno. Un euro al giorno per ogni notte trascorsa in albergo o case vacanza, fino ad un massimo di 15 giorni consecutivi di permanenza, e 50 centesimi, al giorno, in campeggi, ostelli della gioventù o aree attrezzate. Un’imposta che ha suscitato le vibrate proteste degli albergatori in un momento di grande difficoltà economica per i vacanzieri che scelgono soggiorni brevi. “E’ una tassa assurda – dice Giovanni Occhipinti, titolare di una struttura ricettiva e vice presidente di Federalberghi – che coincide con un momento molto difficile per l’economia del paese. Fare pagare un euro in più al giorno, senza avere i servizi in termini di infrastrutture – ha detto ancora Occhipinti -, ci sembra davvero troppo”. Nessuno degli operatori condivide la scelta del Comune di Ragusa che, con una delibera di giunta, ha imposto la tassa. “Da ora in poi – spiega Giuseppe Antoci, titolare di una casa vacanza nel quartiere barocco dovremo informare i nostri clienti di un balzello in più da pagare. Sono convinto che molti andranno in altre località della provincia dove la tassa di soggiorno non è stata istituita”, ha concluso Antoci. La carenza di infrastrutture e la tassa di soggiorno penalizzano i luoghi di Montalbano. “In presenza di un territorio ricchissimo in termini di presenze turistiche e degli adeguati servizi – racconta Alfio Caruso che gestisce insieme alla famiglia un resort all’estrema periferia della città – un euro in più a persona non incide più di tanto. Oggi, putroppo, questo lembo di Sicilia, ricchissimo di bellezze artistiche e paesaggistiche, è notevolmente penalizzato – ha detto ancora Caruso – per la mancata apertura dell’aeroporto di Comiso e del completamento del tratto dell’autostrada Ragusa-Gela”. “Questa tassa di soggiorno è incomprensibile – commenta Giusy Granata, che si occupa della reception di un turismo rurale – che cade in un momento molto fragile per l’economia del territorio. Si rischia di penalizzare i fruitori delle nostre attività che hanno scelto il Sud Est della Sicilia per trascorrere le loro vacanze”, ha detto ancora Granata. I gestori delle strutture ricettive, ai sensi dell’articolo 5 del regolamento comunale, devono comunicare al Comune, entro la prima decade di ogni mese, il numero dei pernottamenti, i giorni di permanenza, le riduzioni e le esenzioni previste. Contestualmente alla comunicazione telematica, il gestore della struttura ricettiva dovrà trasmettere ricevuta di versamento alla tesoreria del Comune. Sono esenti i minori di anni 14, coloro che assistono i degenti ricoverati nelle strutture sanitarie del territorio, i portatori di handicap non autosufficienti, gli appartenenti alle forze di polizia e i vigili del fuoco che soggiornano per esigenze di servizio. Gli albergatori, di fatto, diventano esattori per conto del Comune di Ragusa.

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