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03/08/2012 -

Ambiente/

Inquinamento: non è una parola tabù

Legambiente e Goletta Verde ce l’hanno fatta a intavolare un confronto con gli enti pubblici ragusani per parlare dello stato di salute di mare e fiumi. L’Irminio, si sa, anche se nessuno voleva ammetterlo, è malato di inquinamento. E’ stato il commissario provinciale Scarso a mettere insieme enti e ambientalisti per affrontare la realtà. Scrive Legambiente di Ragusa: “la scelta di effettuare campionamenti in prossimità delle foci di alcuni corsi d’acqua ha evidenziato che l’inquinamento marino deriva anche dai corsi d’acqua. I dati snocciolati dall’Arpa e riguardanti l’Irminio – dice Legambiente Ragusa – sono impressionanti e sono il frutto di devastanti impatti. Non solo gli scarichi incontrollati, ma soprattutto il depuratore di Ragusa con sforamento dei limiti tabellari per l’ammoniaca, e per i solidi sospesi, fino a 12 volte superiori al limite massimo previsto per legge. Oltre alla drammatica situazione del depuratore di Ragusa – (ci saranno responsabilità nella gestione! ndr)c’è il problema dell’inquinamento di alcune sorgenti; entrambi i fattori negativi si riverberano fino al mare, dove la prateria di Posidonia, prospiciente la riserva naturale della foce dell’Irminio, ha iniziato a mostrare segni di sofferenza che potrebbero – spiega Legambiente – portare alla definitiva scomparsa della spiaggia antistante il sistema dunale, dato che la Posidonia è una trincea contro la erosione del mare. La presenza di criticità nel fiume Irminio era nota da anni. E’ quindi grave che poco o nulla sia stato fatto per risolvere tali problematiche. Legambiente non può quindi che confermare che non ci sono scorciatoie, se si vuole il mare in buone condizioni bisogna intervenire anche con una gestione territoriale sostenibile.

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