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04/08/2012 -

Ambiente/

SAN GIACOMO, CAVA DEI SERVI

Una risorsa dalle straordinarie potenzialità, che, se opportunamente valorizzata, potrebbe creare sviluppo ed occupazione. Cava dei Servi, nella frazione rurale di San Giacomo a Ragusa, è diventata, in questo scorcio d’estate, meta di decine di visitatori che ne hanno apprezzato la valenza naturalistica. “Abbiamo scoperto per caso questo posto davvero incantevole per trascorrere qualche ora lontano dal caos cittadino e dalla movida della fascia costiera – dice Enzo La Ronica, un turista bolognese in vacanza in provincia di Ragusa – ne abbiamo apprezzato la natura selvaggia e la valenza anche archeologica. Peccato davvero che la cava sia difficile da raggiungere e non faccia parte dei tour organizzati per visitare il territorio ragusano”. “L’istituzione di un parco protetto è d’obbligo – aggiunge Debora D’Aronica, una turista campana – per consentire di tutelare e proteggere un patrimonio straordinario”. Il fiume, con la sua azione erosiva, nei secoli ha creato un canyon lungo e stretto che con un andamento tortuoso con pareti a strapiombo ha anche creato conche e marmitte. Nelle acque limpide del fiume vive la trota macrostigma che è una specie protetta ed indigena degli Iblei. Lungo le pareti della cava vi sono numerose grotte rupestri dell’età del bronzo antico nonché dell’età di “Pantalica I” (XII-XI sec.) ed a pochi chilometri, nella cava del Prainito, è stato scoperto un insediamento preistorico della “Facies Castellucciana” datato al periodo 1800 – 1400 a.C.. L’assessorato regionale al territorio e ambiente sta portando avanti l’iter per istituire una riserva naturale orientata chiamata “Valle del fiume Tellesimo” e l’inserimento nel piano regionale dei parchi e riserve che ricadrebbe entro la perimetrazione definitiva del Parco Nazionale degli Iblei.

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