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19/08/2012 -

Cronaca/

DOPING E RICETTAZIONE, DUE DENUNCE

Non solo nello sport olimpico. Anche a livello locale c’è chi sceglie la via facile del doping. Nell’ambito di una mirata attività info – investigativa volta al monitoraggio del fenomeno dell’uso di sostanze dopanti nei circuiti sportivi, personale della Squadra Mobile, sotto le direttive dell’autorità giudiziaria Iblea, nel pomeriggio di venerdì ha sottoposto a controllo, sulla strada statale 115 in direzione Ragusa, un’autovettura condotta da L.A. comisano di 50 anni. Viaggiava in compagnia di S.M., ragusano di 39 anni. I due, al momento del controllo, hanno mostrato evidenti segni di insofferenza e nervosismo e pertanto, gli agenti hanno esteso il controllo all’auto. I controlli hanno dato esito positivo: all’interno del veicolo sono state rinvenute, accuratamente nascoste, cinque confezioni integre di Eprex 10000Ui/Ml soluzione iniettabile in siringa preriempita. Si tratta di una sostanza dopante ed anabolizzante. Da ulteriori accertamenti effettuati dagli agenti della Squadra Mobile, diretta dal vice questore aggiunto Francesco Marino, i due sono risultati essere ciclisti amatoriali locali. I farmaci sono stati sottoposti a sequestro ed i due atleti, che non avevano alcuna prescrizione medica che giustificasse il possesso di quei medicinali, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa, per doping e ricettazione. “Il sequestro – spiega il vice questore aggiunto Marino – segue in ordine temporale quelli effettuati sempre dalla sezione antidroga della Squadra mobile il 24 e il 27 di marzo e il 13 giugno, a conferma della diffusione anche in provincia di Ragusa di queste illecite e nel contempo pericolosissime sostanze”. Sono in corso attive indagini al fine di accertare il pieno coinvolgimento di altri soggetti nell’attività illecita. Ma ancora di più le indagini sono rivolte ad in individuare eventuali medici o farmacie compiacenti dai quali provengono i numerosissimi e pericolosi farmaci sequestrati. La legge 376 del 14 dicembre 2000, che contiene sanzioni penali collegate ad attività di consumo e di commercializzazione di sostanze dopanti, prevede, all’articolo 9 che: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da 2.500 a 50.000 euro a chiunque procura ad altri, somministra, assume o favorisce comunque l’utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, che non siano giustificati da condizioni patologiche e siano idonei a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, ovvero siano diretti a modificare i risultati dei controlli sull’uso di tali farmaci o sostanze”.

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