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30/08/2012 -

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VITA DA TURISTA A MARINA DI RAGUSA

Riceviamo e pubblichiamo una nota del vice segretario del Pd, Maria Criscione. Marina di Ragusa. Lungomare Andrea Doria. Piccolo lembo di spiaggia libera tra il villaggio turistico e la spiaggia “re miricani”. Anche per questa spiaggia c’è la bandiera blu. Eppure il turista che si avventura qui assomiglia tanto al “turista fai da te” (refrain della pubblicità che tutti ricordano), cioè il turista sfigato. Perché questo turista, per poter accedere alla spiaggetta (per altro carina, con una bella insenatura, la scogliera per chi vuole fare snorkeling o pescare, una piccola formazione dunale alle spalle, gigli marini che spuntano qua e là) deve trovare un varco, di fortuna, a circa 300 metri di distanza, e deve essere anche molto fortunato, perché il varco in questione è uno sbrego nel muretto che delimita il marciapiede, con i ferri dell’armatura in evidenza che attentano alla sua sicurezza. Dunque, non c’è una passerella, ma neanche un accesso vero e proprio (a proposito, ma nel “Piano spiagge” non erano previsti gli accessi e le passerelle persino per i disabili?). A dirla tutta, una passerella, un accesso degno di questo nome, ci sarebbe, ma è sotto stretta sorveglianza di una virago che dalle otto del mattino alle otto di sera vigila sulla “proprietà privata” (ma la spiaggia può essere proprietà privata, e il demanio dove comincia e dove finisce?). Ma anche quando il turista sfigato riesce ad arrivare alla sua piccola oasi, ecco che deve rimboccarsi le maniche, raccogliere l’immondizia che altri avventori incivili hanno lasciato, e ramazzare la spiaggia (facendosi prestare scopa e sacco nero per l’immondizia dai sorveglianti del villaggio turistico). Sì, certo, a sporcare la spiaggia sono stati altri avventori, ma è vero anche che per questa spiaggetta, non solo non c’è un servizio giornaliero di pulizia, ma non c’è neanche un secchio per i rifiuti, un cestino, niente di niente. E comunque, il turista fai da te, che ha affittato per una settimana, quindici giorni, o, miracolo, anche un mese, qualcuna delle case vacanza che in linea d’aria distano 10/20 metri dalla spiaggetta, e magari, potrebbe, forse, tornare il prossimo anno, fa il bagno in questo mare fortunosamente ancora pulito, e dopo, vorrebbe forse fare una doccia, come consigliano tutti gli esperti. Ma dove? Deve rifare a ritroso il percorso che lo aveva portato fin lì, e arrivare vicino a un altro stabilimento. Anche qui c’è un pezzetto di spiaggia libera (un fronte di 20 metri appena) e una doccia. Solo che, pigiando il pulsante viene fuori un filino di acqua bollente, senza contare la fila di decine di persone che deve bagnarsi con questo filino di acqua. Sì, è vero, questo anno a Marina c’è stata penuria d’acqua, ma dalla doccia dello stabilimento a due passi, l’acqua sgorga allegra. Certo loro avranno pagato profumatamente la concessione, ma anche il turista per caso avrà pur pagato la nuova tassa di soggiorno. Piuttosto che i servizi turistici cosa mai finanziamo con questa tassa, i segugi che vanno a scovare gli ultimi superstiti dei fantomatici ragusani nel mondo? Ma il sindaco dov’è? O il vicesindaco, poiché il primo è molto impegnato, che fa? Guardate che anche il turista per caso perde la pazienza e, magari, anche i ragusani la perderanno, costretti a fare i conti con i morsi della crisi mentre il loro sindaco, che li aveva illusi con sogni di gloria eàgrandiosità, adesso latita, svolazza altrove, fa vacanza da qualche altra parte”. Maria Criscione vice segretario Pd Ragusa

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