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14/10/2012 -

Cultura e Spettacolo/Società/

De profundis di un festival

18 anni, compie la maggiore età, ma purtroppo è l’ultimo compleanno. La associazione Edrisi ideatrice ed organizzatrice della manifestazione annuncia che questa è l’ultima edizione del festival. “Un traguardo importante che ci obbliga a fare bilanci e riflessioni che abbiamo deciso di condividere pubblicamente. Siamo partiti con una idea semplice, trovare attraverso l’arte di strada un modo per rilanciare il preziosissimo tessuto urbano del centro storico di Ragusa Ibla. Un’idea che nel 1995 sembrava ai molti strampalata. Il quartiere di Ibla era una periferia, Piazza Pola faceva da capolinea per gli autobus urbani, Piazza Duomo era un’enorme parcheggio. Questa idea ha subito avuto un impatto positivo. Un riscontro evidente – scrive l’associazione Edrisi – che è cresciuto con la seconda edizione nel 1996. Da quel momento è cominciato un continuo, lento ma inesorabile abbattimento dei fondi a disposizione del festival, e al contempo abbiamo visto nascere una sottile e diffusa ostilità. Il contesto, di Sciasciana memoria, cominciava a manifestare la sua contrarietà. Non un contrasto frontale, non conveniva, troppo forte l’impatto e l’interesse suscitato dall’evento. Meglio l’ostracismo strisciante. Parimenti alla crescita qualitativa dell’offerta artistica che siamo riusciti comunque a garantire – scrive l’associazione Edrisi – ed al crescente richiamo della manifestazione che si è andata negli anni affermando a livello internazionale, è corrisposta una progressiva riduzione del sostegno economico unito ad una mancanza di collaborazione disarmante. Abbiamo resistito, convinti che il successo dell’evento, il ritorno di immagine, le ricadute economiche sul quartiere avrebbero vinto le resistenze che erroneamente abbiamo considerato culturali. Più di 400 compagnie in 18 anni, – scrive Edrisi – non un evento di nicchia ma una festa veramente popolare e gratuita per il foltissimo pubblico che ci ha seguito sin dall’inizio non è servito a mutare questa perversa tendenza. Persino alcuni operatori commerciali, che hanno avuto vantaggi diretti ed immediati dal festival, hanno assunto atteggiamenti di distacco. Ora siamo costretti a ricrederci. Nonostante anche l’edizione di quest’anno – scrive l’associazione Edrisi – abbia raggiunto picchi di attrazione turistica notevoli, che vede alberghi, anche di grande capienza e distribuiti su tutto il territorio, registrare il tutto esaurito, il clima e il contesto di riferimento si è ancor di più deteriorato. Problemi, difficoltà, ristrettezze economiche, complicazioni, neanche fosse il primo anno. A questo punto essendo Ibla Buskers un evento complesso da realizzare e prendendo atto che le difficoltà vengono alimentate dal contesto, non ci resta altro – scrive l’associazione Edrisi – che costatare che perseverare nel nostro tentativo è diventato certamente controproducente. Ed è con grande tristezza e profondo rammarico che dobbiamo annunciare ai tanti affettuosi amici del festival, ai tantissimi e leali amici artisti, che siamo giunti all’ultimo spettacolo! Ci dispiace doverlo comunicare – scrive l’associazione Edrisi – a festival in corso, ma siamo consci che solo ora possiamo comunicare diffusamente questa scelta per noi dolorosa. Per il buon nome della manifestazione non siamo disposti ad una lenta agonia, ad un soffocamento continuo ma preferiamo noi stessi togliere il disturbo”.

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