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13/11/2012 -

Cronaca/

INCENDIO DOLOSO A CASUZZE

Gli attestati di stima e di solidarietà, all’indomani dell’incendio doloso della casa estiva dell’ex assessore Pluchino, sono stati molteplici. Dal sindaco Franca Iurato all’associazione città Futura. Anche l’ex sindaco Lucio Schembari e la sezione cittadina di Sel si stringono attorno alla famiglia dell’ex assessore Pippo Pluchino. L’incendio ha seriamente danneggiato la residenza estiva di via Erice nella frazione rivierasca di Casuzze. Un incendio che ha distrutto la cucina e una stanza attigua dove erano ammassati suppellettili e materiale vario. L’intento degli autori, probabilmente, era di fare saltare in aria l’intero edificio che si estende su una superfice complessiva di 137 metri quadrati. In una stanza attigua erano state posizionate due bombole di Gpl. Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale e del distaccamento di Santa Croce, allertati da una chiamata, ha evitato il peggio. “E’ stato un gesto inqualificabile – racconta Pluchino – di un balordo che ha voluto distruggere parte della casa che, tra mille difficoltà, eravamo riusciti con mia sorella a risistemare. Questi gesti li fanno in genere i peggiori delinquenti. Non riesco a capire per quale ragione hanno voluto colpire in maniera così violenta la mia famiglia e quella di mia sorella con la quale condividiamo la casa di villeggiatura”. L’ex assessore al bilancio e allo sviluppo economico, vice sindaco della giunta Schembari, lavora come ragioniere al box numero 8 del mercato ortofrutticolo di contrada Petraro. Una persona stimata da tutti e voluta bene anche dalle opposizioni durante la precedenza legislatura. Pluchino è impegnato nel mondo del volontariato e fa parte del comitato dei festeggiamenti di San Giuseppe. “Gli investigatori dovranno dare le opportune risposte alla comunità e alla mia famiglia – dice Pluchino – ; non ho mai ricevuto minacce nè tantomeno richieste estorsive di alcun genere. Mia sorella, poi, è una persona speciale, lavora come insegnante dalle suore. Non credo proprio che il gesto intimidatorio sia rivolto a lei”. “Qualunque sia il movente – ha detto il sindaco Iurato – non possiamo esimerci dal condannare fermamente un così grave gesto di violenza”.


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