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28/11/2012 -

Cronaca/

STRAGE DEPURATORE MINEO CONDANNATA DITTA CARFI’

E’ stata emessa la sentenza nel processo per la morte di sei operai nell’incidente sul lavoro dell’11 giugno 2008, all’interno del depuratore comunale di Mineo. Tra di loro, i due ragusani Salvatore Tumino e Salvatore Smecca, entrambi di 47 anni i cui familiari si sono costituiti parte civile con gli avvocati Pippo Dimartino, Carmelo Di Paola ed Emanuela Tumino. L’udienza è iniziata con le repliche del Pm Sabrina Gambino, quindi, alle 11,30 la camera di consiglio durata oltre 5 ore. Il Tribunale collegiale di Caltagirone (presidente Angelo Costanzo, a latere Paola Mastroianni e Rossana Taverna) ha assolto il titolare dell’omonima azienda di espurgo di Ragusa, Salvatore Carfì ed il capo cantiere della ditta, Salvatore La Cognata, dall’accusa più grave, ovvero avere sversato nel depuratore rifiuti tossici, mentre sono stati condannati per omicidio colposo plurimo e per violazioni delle leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, rispettivamente a 4 anni e due mesi di reclusione e 3 anni e 4 mesi di reclusione e 3 mesi di arresto. Il Pm aveva chiesto per entrambi 6 anni di reclusione e la confisca della società. Il Tribunale ha disposto la sanzione pecunaria pari a 100 quote nella misura di 300 euro ciascuna. Il collegio ha condannato la ditta Carfì ed il Comune di Mineo al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili rimettendo la quantificazione al Giudice Civile, condannando però gli imputati al pagamento di una provvisionale pari a 70 mila euro per gli eredi di Smecca, oltre al pagamento delle spese per la costituzione di parte civile e 85 mila euro per gli eredi di Tumino, sempre oltre al pagamento delle spese. Nell’incidente del depuratore di Mineo, a causa delle esalazioni tossiche in una fase di pulitura, persero la vita anche quattro dipendenti comunali.

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