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28/12/2012 -

Economia e Finanza/

La protesta degli indigenti Secondo giorno di presidio davanti al Comune di Ragusa

“Prima o poi al Comune dovrà tornare”. Gli indigenti del Comune di Ragusa aspettano che il commissario straordinario Margherita Rizza, ritorni in sede, al Municipio del capoluogo, per poter avere un confronto con la funzionaria della Regione, e spiegarle quali sono le ragioni della loro protesta e chiedere la conferma del servizio di integrazione sociale e culturale. Venerdì, al secondo giorno di presidio permanente sul marciapiede davanti a palazzo dell’Aquila, i manifestanti erano più numerosi e meglio organizzati, con striscioni e cartelloni esposti su entrambi i marciapiedi di corso Italia. “Non vogliamo l’impossibile, chiediamo solo di poter vivere dignitosamente”, hanno scritto in uno dei manifesti, “non vogliamo elemosina chiediamo solo il nostro lavoro”. Venerdì mattina hanno ricevuto solo due visite. La prima del direttore della Caritas, Daniele Leggio che ha espresso solidarietà da parte della Diocesi e assicurato agli indigenti che il vescovo di Ragusa sarà informato sulla causa che stanno portando avanti. Anche il consigliere comunale Ciccio Barone, ex assessore ai Servizi sociali ha visitato il gruppo di manifestanti e li ha informati che ha inoltrato una richiesta di incontro al Commissario, insieme agli altri capigruppo consiliari, proprio per affrontare questa difficile vicenda. I “sussidiati” non hanno alcuna intenzione di sospendere la loro lotta che è finalizzata alla difesa dei sussidi mensili, che sono stati già dimezzati dal mese di dicembre, e che rischiano di essere completamente eliminati a partire dal gennaio 2013. Si annuncia, anzi una lotta ancora più dura nei prossimi giorni. Fra giovedì e venerdì hanno trascorso la loro prima notte all’addiaccio, per terra, sopra i cartoni e arrotolandosi dentro le coperte, per combattere il freddo pungente. “Ci mancava solo di vivere come i barboni, ma per la nostra dignità lo facciamo”, dice Giorgio Cappuzzello. “Stanotte abbiamo avuto la solidarietà di alcuni ragazzi che uscivano da locali del centro storico”, racconta Alessio Virzì, ” e che hanno manifestato con noi per un’ora e ci hanno anche portato dei caffè. I cittadini sinora sono stati i più solidali”. Il dirigente dei Servizi sociali del Comune di Ragusa Alessandro Licitra, appena reintegrato nella sua carica, ha informato il commissario Rizza sulla presenza dei manifestanti davanti al palazzo municipale. Il funzionario ha anche affermato che “il Comune sta cercando altre strade per evitare di eliminare i sussidi”. Sinora però, non vi sono certezze. E il tempo stringe. Il 31 dicembre decade la convenzione con l’associazione Mondo Nuovo, che da 19 anni cura il servizio di integrazione sociale di assistenza economica per conto del Comune. I “sussidiati” svolgono i servizi di custodia e manutenzione delle ville comunali e dei bagni pubblici e in cambio ricevono uno stipendio mensile, che sino al 30 novembre si aggirava sui 300 euro, e che dall’1 dicembre è stato decurtato del 50 per cento. L’altra faccia della medaglia di questa protesta è rappresentata dalla chiusura dei giardini pubblici. Già in questi giorni, le ville comunali sono spesso chiuse. Dall’1 gennaio, le aperture saranno ancora più ridotte.comune di ragusa 2

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