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01/01/2013 -

Politica/

GLI “INVISIBILI” SONO ANCORA DAVANTI AL COMUNE

Prosegue la protesta degli indigenti, ex sussidiati del Comune di Ragusa, che dal 27 dicembre presidiano il marciapiede davanti al palazzo Municipale. “Gli invisibili ringraziano i cittadini per la loro solidarietà”, hanno scritto queste persone che hanno scelto di chiamarsi appunto “invisibili”, proprio perché sinora sono stati completamente ignorati dalle istituzioni. Cinque notti all’addiaccio, compresa quella di Capodanno, non sono servite ancora ad ottenere nemmeno un confronto con il Commissario straordinario del Comune. Per tutta risposta i manifestanti, grazie alla solidarietà del tipografo Giorgio Criscione, hanno stampato una lettera aperta, formato gigante, una delle quali è esposta a bella vista sul marciapiede di corso Italia, all’angolo con via Rapisardi e un’altra è attaccata al cancello di palazzo dell’Aquila. “Da giorni aspettiamo che ci venga restituita quella dignità che le istituzioni ci hanno appena tolto e che si concretizzava in un importo di 280 euro mensili”. hanno scritto gli “invisibili” nella missiva, “Questo modestissimo importo ci consentiva appena di sopravvivere. Molti di noi non potranno pagare la luce, l’acqua, la spazzatura e non potranno acquistare gli alimenti necessari per le nostre famiglie. Ci rendiamo conto che c’è una recessione che colpisce tutti indistintamente, ma soprattutto colpisce noi poveri”. Quando parlano dei sussidi gli indigenti, usano già l’imperfetto. “Anche se nessuno ci ha dato alcuna conferma ufficiale”, spiegano, “sappiamo già che dopo il dimezzamento del mese di dicembre, a partire dal 2013 l’erogazione dei sussidi verrà sospesa. La vergogna è che nessuno ce lo viene a dire chiaramente”. Alcune di queste persone svolgevano il lavoro di custodia delle ville comunali da oltre un decennio. Costoro si sentono come dei precari, che dall’oggi al domani, sono stati messi da parte, senza nemmeno una lettera di licenziamento o commiato. Fra loro c’è Maria Farruggio, una donna di 56 anni, che da 13 anni custodiva la villetta comunale di via Archimede. “Per me quella villa era la mia casa e non mi vergogno di dire che io non servivo solo ad aprire, chiudere e a custodire, – racconta con le lacrime agli occhi, – perché io pulivo i bagni, la stradina. Ero contenta di quel lavoro, 280 euro mi bastavano per vivere dignitosamente. E adesso a dicembre mi hanno dato solo 100 euro. E ora come farò a campare? Io non so fare altro, non ho nessuno a cui chiedere aiuto….”. Da due notti sul marciapiede di corso Italia bivacca anche Morgan, un ragazzo di 25 anni. Lui protesta perché non ha ancora maturato due anni di residenza a Ragusa e quindi non ha diritto al sussidio. Morgan lotta per un diritto che non ha ancora acquisito e che tutti stanno perdendo. La sua speranza è di conforto agli altri compagni, che lentamente stanno perdendo ogni fiducia.

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