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28/01/2013 -

Istruzione/

IO ADOLESCENTE

gli studenti nell'aula magnaLa ricerca del fondamentale equilibrio dell’adolescenza è stata al centro della conferenza, tenutasi sabato mattina, dal tema “…Io adolescente”, promossa nell’aula magna del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Ragusa dall’ufficio diocesano per la Pastorale della Salute, diretto da don Giorgio Occhipinti, in collaborazione con la Consulta provinciale studentesca, e con l’ufficio XVI dell’ambito territoriale di Ragusa del ministero dell’Istruzione. “Importante – ha detto in apertura il dirigente del liceo scientifico, Francesco Musarra – coinvolgere l’ambito scolastico nell’iter di conoscenza del fenomeno poiché il nostro sforzo, in qualità di educatori, deve puntare non solo a formare delle menti ma anche delle coscienze”. “Ringrazio la Pastorale della salute – ha sostenuto Giuseppe Arezzo in rappresentanza dell’Ufficio scolastico provinciale – per l’opportunità che ha dato alla consulta studentesca di svolgere partecipazione attiva. Le attività extrascolastiche rivestono infatti un ruolo di grande importanza nella formazione dei nostri studenti”. “La consulta studentesca – ha aggiunto Marco La Rosa, giovane componente della Cps – si occupa delle tematiche inerenti alla costruzione della futura cittadinanza attiva, una mappa di valori da perseguire nella vita civile”. L’immagine metaforica utilizzata nell’intervento del vescovo di Ragusa, mons. Paolo Urso, è stata forte. “Potremmo paragonare gli adolescenti – ha affermato il vescovo di Ragusa rivolgendosi agli studenti – a lettere sparse che vogliono diventare parola. Ma ciò che fa sì che diventino parola è l’acquisizione del senso. Ovvero, se le lettere saranno legate da un senso, allora diventeranno parola, altrimenti rimarranno lettere sparse ed insignificanti. Fondamentale quindi sarà realmente capire quale possa essere il senso affinché ciascuno di voi possa diventare una parola particolarmente significativa. Sant’Agostino – ha detto ancora mons. Urso – scrive nei suoi diari di quando capì che ciò che lo affascinava a 16 anni nell’andare a rubare pere era esclusivamente andare contro qualunque regola, trasgredire la norma. Stato d’animo, questo, che accomuna tutti i giovani”. La conferenza è stata l’occasione per presentare i contenuti dell’iniziativa sul disagio giovanile avviata nelle scorse settimane e rivolta a docenti e studenti delle scuole superiori iblee. Più di 200 i questionari esaminati, i cui risultati sono stati divulgati nel corso dell’intervento di Antonino Marù, psicologo e psicoterapeuta. “L’adolescenza racchiude in sé significati diversi – ha sostenuto Antonino Marù sempre rivolgendosi ai giovani è il periodo in cui ognuno di voi forma il proprio bagaglio per affrontare i cambiamenti che questa vita riserva. Inizia quindi la costruzione di quello che sarete. Ciò che emerge dai questionari da voi compilati – ha detto ancora il dott. Marù – è che nella formazione dei vostri concetti, rimane importante l’idea dei vostri genitori per circa il 40% dei ragazzi, un altro 40% fa riferimento al gruppo amici, una piccola parte ai media e all’ultimo posto insegnanti. Forse ciò avviene perché la scuola moderna parla poco della vita dei ragazzi, maggiormente preoccupata di una gestione aziendale dell’istituto in cui gli studenti sono trasformati in utenti. In questa logica – continua Marù -, quindi, c’è poco spazio per parlare dell’essere, del divenire cittadini. Altra tematica importante è quella legata alla percezione del futuro, il 40% degli adolescenti interessati dice che è importante pensarci da ora per capire quale è la propria passione. Tra gli obiettivi il principale è quello di lavorare, prima o dopo una eventuale laurea. Andare all’estero è una opzione che affascina maggiormente le ragazze, mentre una parte consistente, circa il 20%, non sa su quali progetti puntare. Per quanto riguarda le trasgressioni – ha continuato Marù – la motivazione più usata è quella di accettare le sfide pericolose per non perdere la faccia, per non sentirsi giudicato diverso o fragile dal gruppo. L’abuso di alcol tra le tendenze più indicate, 58% ragazze, 50% ragazzi, poi il fumo, rubare, ecc. Il rapporto con il gruppo di appartenenza influenza sia il tema del valore dell’aspetto fisico (per il 70 % degli intervistati ha una relazione diretta con il successo) che della solitudine, un tema ricorrente che trova inizio nel mancato dialogo in famiglia. Da questo dialogo – ha detto ancora Marù – occorre ripartire per definire il tipo di identità delle future generazioni. Più fragile essa sarà, più soggetta rischia di essere al giudizio del gruppo e alle imposizioni della società contemporanea”. Condizione fondamentale affinché un uomo sia felice è il riuscire a trovare la libertà personale. Questo, secondo il professore Ezio Aceti, dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, il fine del continuo percorso di conoscenza interiore che dall’adolescenza caratterizza la vita di ogni essere umano. “Si è liberi se si è capaci di governare se stessi – ha affermato Aceti – questo assume fondamentale importanza nella fase dell’adolescenza, momento in cui avvengono importanti cambiamenti sia fisici che affettivi. Una fase di confusione che, se ben affrontata – ha detto ancora Aceti -, contribuirà alla formazione di adulti consapevoli di sé e del proprio ruolo nel mondo. Il rapporto con la propria immagine esteriore, con le proprie convinzioni, con le proprie idee è il punto di svolta della definizione della coscienza personale e della possibilità di emergere dal gruppo senza farsi condizionare. Cinque i passaggi fondamentali nella vita di un adolescente: fare sport, inteso come disciplina sportiva che racchiude in sé il valore pedagogico della solidarietà e del confronto; non drammatizzare le proprie esperienze – ha detto ancora Aceti -; diventare esperti in amicizia ed amore, sentimenti sempre possibili che però vanno educati; frequentare gruppi sociali (scout, consulte giovanili, etc.) perché è fondamentale imparare a dedicare parte del proprio tempo a tematiche comuni agli altri; ricominciare sempre, capire, cioè, che sbagliare è normale, l’importante è il modo in cui si affronta il momento negativo per migliorare ed andare avanti”.

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