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09/02/2013 -

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CARENZA IDRICA A RAGUSA, ADICONSUM IN CAMPO

adiconsum_logoL’associazione dei consumatori aveva sin da subito evidenziato la grave situazione venutasi a creare a Ragusa a seguito della chiusura, per inquinamento, di due pozzi che garantivano l’approvvigionamento idrico di buona parte della città. Scrive oggi Adiconsum: “L’Amministrazione Comunale ha cercato di far fronte alla situazione, ma a nostro avviso, con risultati assai scarsi, viste le numerose segnalazioni pervenute ai nostri sportelli da parte dei cittadini. I pochi mezzi messi a disposizione, la confusione nelle prenotazioni e nella gestione degli interventi, sta creando – scrive Adiconsum – un forte malessere fra i cittadini i quali sono costretti a rivolgersi a ditte private per l’approvvigionamento idrico con evidente danno economico non sostenibile da tutti. La cosa più inverosimile è quando ci viene riferito da alcuni cittadini, fra i quali qualcuno ha dei familiari con gravi disabilità, che si vedono messi in lista d’attesa per oltre una settimana, mentre altri ricevono giornalmente l’approvvigionamento idrico. E’ indubbio che situazioni del genere sono inqualificabili e intollerabili in una società civile che dimentica, forse, che l’acqua è fra i beni primari irrinunciabili. La gravissima responsabilità circa la chiusura dei pozzi, da imputare all’Amministrazione, – scrive Adiconsum – che sapeva della problematica, e l’incapacità nella gestione dell’emergenza ci ha spinti a chiedere un incontro con l’Amministrazione, ma non abbiamo avuto riscontro. Sollecitiamo ancora una volta l’Amministrazione – scrive il Presidente Adiconsum Gianni Cerruto – ad informare i cittadini sull’evoluzione del problema, dei tempi previsti per il ritorno alla normalità e delle soluzioni messe in atto per la salvaguardia, anche futura, della salute pubblica”. Adiconsum invita il Comune di Ragusa a rivedere la organizzazione del servizio di approvvigionamento acqua impiegando tutte le risorse ricorrendo, se necessario, ad un incarico a ditte esterne con un unico centro di smistamento delle chiamate. “Se questa situazione dovesse perdurare – scrive Adiconsum – la nostra associazione valuterà l’ipotesi di promuovere una Class-Action per la difesa dei diritti dei cittadini”.

 

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