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18/02/2013 -

Agricoltura/

Crisi del comparto zootecnico e quote latte

allevamentoUna situazione paradossale. È quella che si è venuta a creare a Ragusa rispetto all’annoso problema delle quote latte. A descrivere la vicenda è Rosario Pedriglieri, vice presidente di Confcooperative Ragusa, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta presso la sede della stessa confederazione. “Per la problematica lattiero casearia siciliana – afferma Pedriglieri – si sta delineando una situazione preoccupante. Il decreto ministeriale emesso il 7 novembre 2012, infatti, sancisce che i produttori che non raggiungono la quota del 85% non sono comunque soggetti al taglio della mancata produzione per il periodo futuro. Ma lo stesso decreto sottolinea che questa deroga non viene concessa a chi ne ha già usufruito per le due campagne produttive precedenti. L’intervento – secondo Confcooperative – è sensato nella misura in cui colpisce chi dispone di molte quote latte ma ha poca produzione e specula sull’affitto, ma non è il caso ragusano e siciliano”. Il fatto è che un buon 20% delle aziende ragusane, circa trecento, hanno già usufruito di tale deroga e, dunque, non possono confermare le loro quote latte, nonostante abbiano la voglia e la potenzialità per investire in tal senso. “La vicenda rischia di penalizzarci due volte – conferma Pedriglieri – perché i produttori che non hanno raggiunto una produzione pari alle proprie quote latte, potrebbero affittarle da chi ne ha, invece, prodotto in eccesso. Il tutto azionando un circuito virtuoso e trasparente, per il quale nessuno paga salatissime multe per eccesso di produzione e nessuno rischia di essere ridimensionato per una mancata produzione. Lavorare su simili parametri è difficilissimo, – spiegano i dirigenti di Confcooperative – in quanto non abbiamo a che fare con dei rubinetti che erogano latte, ma con esseri viventi e con fattori ambientali che possono anche “rendere” meno per un paio di stagioni. L’applicazione dell’attuale normativa porterebbe ad un danno di alcuni milioni di euro per l’economia iblea del settore”. Confcooperative, in collaborazione con altre sigle sindacali del comparto e con il Distretto Lattiero Caseario, ha chiesto un incontro alla Regione per cercare una soluzione al problema. “Abbiamo chiesto una deroga – conferma Pedriglieri – e ci aspettiamo per la prossima settimana un decreto di Giunta che conceda tale deroga nei casi in cui la mancata produzione possa essere legata ad uno stato di causa di forza maggiore che ha limitato la produzione, senza escludere il contesto socio economico per il quale la produzione di latte in Sicilia costa più che nel resto di Italia, ma il latte è pagato meno che in ogni altra Regione”. Per fortuna si registra, secondo Confcooperative, una buona sensibilità da parte della Regione cha ha accolto nei giorni scorsi le proposte dell’associazione e si è impegnata a trovare una soluzione.

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