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21/02/2013 -

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Contributi barriere architettoniche, 30 famiglie iblee attendono ancora i soldi 30 famiglie iblee attendono ancora i soldi

barriere-architettonicheSono circa trenta le famiglie con disabili della provincia di Ragusa che attendono ancora il pagamento dei contributi economici per il superamento delle barriere architettoniche, previsti dalla legge n.13 dell’89. Si tratta di lavori realizzati, in base alle singole necessità, all’interno delle abitazioni private quali ad esempio adeguamento dei bagni, servo scala, piattaforme elevatrici, installazioni ascensori, rampe di accesso, percorsi condominiali per non vedenti. “Queste famiglie hanno affrontato spese non indifferenti facendo affidamento anche sull’aiuto economico della Regione(pari a circa il 25 % della spesa totale) ma che a distanza di quattro anni non sono ancora state erogate nonostante la relativa graduatoria del 2009 sia  stata regolarmente approvata e pubblicata. Ma a quanto ammontano queste somme? Si tratta di 626.000 € spese dai cittadini di tutta la provincia di Ragusa a fronte dei quali la regione Sicilia deve elargire solo € 157.000. Soldi che, si precisa, costituiscono, peraltro, un diritto acquisito tenuto conto che il bando è stato regolarmente emanato ai sensi della Circolare n.12 del 30 luglio 2007, pubblicata sulla G.U.R.S. n. 37 del 17 agosto 2007. In tutta la regione le somme spese dalle famiglie ammontano a 5.449.000 € per i quali attendono la corresponsione dei contributi pari ad 1.628.000. Va ricordato anche che la stessa sorte è toccata alle graduatorie del 2010 e 2011 mentre per l’anno 2012 la Regione Sicilia ha fatto di più,ovviamente in pejus,infatti con la Direttiva del 28 marzo 2001 ha disposto per tutti i comuni dell’isola la sospensione dell’accoglimento delle istanze per mancanza di previsione nel bilancio regionale contravvenendo, di fatto, alla prescrizione normativa di cui alla legge n. 13 del 1989 la quale stabilisce che “le Regioni devono predisporre i fondi destinati per il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche, mentre i comuni devono raccogliere le richieste”.

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