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01/03/2013 -

Economia e Finanza/

Furti zona industriale Isole Iblee dal prefetto

Prefettura-Ragusa-palazzo“Con l’ultimo furto avvenuto in un’azienda della zona industriale, il cui danno ammonta tra 40 e 45mila euro, l’importo complessivo di azioni del genere, negli ultimi tre anni, è salito sino a 1 milione e 100mila euro. Un conto salatissimo da pagare alla criminalità”. E’ il resoconto che il presidente del Parco commerciale “Isole Iblee”, Gianni Corallo, ha presentato al prefetto Annunziato Vardè. “Ringraziamo il prefetto – chiarisce Corallo – per la sua sollecitudine nel ricevermi dopo l’episodio accaduto nella notte tra domenica e lunedì in cui è stata presa di mira un’azienda del settore vivaistico. Mi avevano accompagnato tutti i componenti del Cda nonché i due giovani imprenditori vittime dell’episodio perché speravamo di potere essere tutti ricevuti. Comunque, poco male. L’importante è essere riusciti ad illustrare la gravità del fenomeno. Alla fine, il prefetto si è reso conto che qualcosa va chiarito sulla delicata questione e, assieme agli enti preposti, si è impegnato a convocare il prima possibile il comitato per l’ordine e la sicurezza al fine di valutare con la massima attenzione il problema con i componenti dell’organismo e individuare una soluzione efficace”. I due giovani imprenditori, un ragazzo e una ragazza, sono rimasti disorientati dal grave episodio subìto. Due anni fa, una morte fulminea aveva stroncato la vita del padre che gestiva l’azienda, lasciando la famiglia nello stordimento più totale. I due fratelli, però, non si sono persi d’animo e, da subito, si sono buttati a capofitto nella gestione dell’impresa sfidando le insidie dei mercati e l’inclemenza delle condizioni atmosferiche per il fatto che la loro attività si svolge all’aperto. Nonostante l’inesperienza nel campo e dopo due anni di grossi sacrifici, sono riusciti a barcamenarsi. Fino al colpo di grazia dell’altro giorno. Avrebbero dovuto iniziare la loro settimana di lavoro e invece si sono ritrovati senza attrezzature, utensili e persino il camion necessario per espletare l’attività. Tutto è stato rubato e il lavoro degli imprenditori e dei loro dipendenti è risultato praticamente annientato. “Chiediamo che si faccia uno sforzo comune – afferma ancora Corallo -; la zona industriale di Ragusa è diventata terra di nessuno”.

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