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06/04/2013 -

Agricoltura/

PREZZO DEL LATTE, NESSUN ACCORDO CON GLI INDUSTRIALI

Timidi segnali di ripresa per una vertenza, sul prezzo regionale del latte, che sembra davvero infinita. Nessun accordo tra gli industriali e il mondo della cooperazione. I gruppi Zappalà e Latte Sole non era presenti al vertice convocato dall’assessore Dario Cartabellotta. Tra le novità di rilievo l’accordo di filiera voluto dall’assessorato all’agricoltura per tutelare gli allevatori. Le aziende, secondo le direttive emanate dall’assessore, devono essere remunerate per l’opera prestata, entrando nella catena del valore attraverso le filiere corte, il patto con l’agroindustria e l’alleanza con il sistema distributivo. In tale contesto il prezzo minimo del latte fissato nell’accordo è di 42 centesimi + Iva per il latte bovino e di 80 centesimi + Iva per il latte di pecora. I soggetti beneficiari degli aiuti pubblici o di altri interventi regionali devono rispettare l’accordo di filiera sottoscritto pena la revoca del contributo “Abbiamo il timore che sia una manovra prettamente politica – spiega il presidente di Ragusa Latte, Giovanni Schembari – i produttori non credono più agli annunci e ai grandi proclami. Occorre sedersi tutti attorno ad un tavolo e parlare in maniera semplice e concreta”. La Coldiretti parla di un provvedimento importante, ma occorre chiedere un incontro urgente con gli industriali. “Coldiretti ha chiesto all’assessore Cartabellotta un confronto tra le parti – dice il direttore della Coldiretti ragusana, Gerardo Forina – sono mancati in questo vertice gli attori principali per la contrattazione Questa chiusura da parte degli industriali è inaccettabile. Dispiace che sotto campagna elettorale qualcuno abbia strumentalizzato l’intera vicenda annunciando la firma di un accordo che è realmente solo sulla carta”. “Si tratta – commenta il presidente provinciale Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino – di un altro provvedimento che, seguendo di pochi giorni quello relativo al decreto salva quote, anche in questo caso rivolto agli operatori zootecnici del territorio, è teso a rispondere alle esigenze di un comparto in grave crisi. Occorre, adesso, guardare oltre e sottoscrivere l’intesa tra le parti”.

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