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09/04/2013 -

Cronaca/

I forestali iblei sul piede di guerra

L’annuncio del governatore Crocetta sulla riduzione delle giornate lavorative per i forestali siciliani desta grande preoccupazione fra gli operatori del settore. Nel territorio ibleo vivono circa 2000 forestali. Non appena si è diffusa la notizia, la categoria si è mobilitata per avviare un confronto con il presidente della Regione. Il sindacato Sifus ha chiesto un incontro al prefetto Annunziato Vardè, nella speranza che il rappresentante del Governo nazionale riesca ad ottenere un colloquio con Crocetta, obiettivo che, sinora – denunciano i forestali – non è stato ottenuto nemmeno dal sindacato regionale. “L’ulteriore taglio delle giornate lavorative – dice il segretario provinciale del Sifus, Gianni Paino – è un atto di macelleria sociale che arriva, per giunta, proprio da chi aveva detto che di tagli al sociale non ne avrebbe operati. Siamo una categoria regolarmente bistrattata, da vent’anni a questa parte, ma questa decisione potrebbe essere l’inizio del declino per il nostro settore”. Il Sifus ibleo attacca anche la triplice sindacale. “Vorremmo sapere che cosa ne pensano Cgil, Cisl e Uil dell’annuncio fatto dal governatore siciliano” – aggiunge Paino -. Nel settembre del 2012 i forestali ragusani furono protagonisti di un sit-in, in via Ducezio a Ragusa, davanti alla sede dell’Ispettorato delle Foreste che durò 12 giorni. Non solo a Ragusa, ma contemporaneamente anche in altre province siciliane, gli operatori della forestazione organizzarono dei presidi per contestare le scelte del Governo regionale sui tagli al settore. Il risultato di quella manifestazione di protesta a livello siciliano fu l’aumento delle giornate lavorative. Nel 2012 i centunisti fecero 122 giornate rispetto alle 101 previste inizialmente. Con la nuova finanziaria regionale i centunisti diventerebbero lavoratori per sole 78 giornate annuali, mentre i centocinquantunisti diventerebbero, di fatto, centunisti, cioè svolgerebbero ben 50 giornate in meno di lavoro. In provincia di Ragusa circa il 50 per cento dei lavoratori fa parte della categoria “centunisti”: costoro perderebbero 23 giornate lavorative.

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