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15/04/2013 -

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SULL’EMERGENZA ACQUA E’ CALATO IL SILENZIO ELETTORALE

giovanni-iaconoLo sostiene Partecipiamo che ha il suo candidato sindaco in Giovanni Iacono. Si legge nel comunicato: “Circa un mese fa abbiamo incontrato il Commissario del comune di Ragusa per discutere delle soluzioni per affrontare nell’immediato la perdurante emergenza idrica. La Rizza dopo avere rigettato, senza una motivata ragione, la nostra proposta circa il montaggio delle unita mobili di potabilizzazione che avrebbero risolto l’emergenza in tempi brevissimi, ci aveva assicurato – scrive Partecipiamo – che entro pochi giorni il problema acqua sarebbe stato risolto. Una settimana dopo, in seguito a un lungo tira e molla, con un comunicato stampa dai toni trionfalistici in cui si elogiava l’azione di chi era stato con il suo cattivo operato il vero responsabile dell’emergenza idrica, il Commissario annunciava la sua volontà di sospendere l’ordinanza con cui aveva deciso di immettere nella rete idrica acqua non potabile. Dopo quest’atto, che abbiamo definito umiliante per il ruolo istituzionale che è stata chiamata a ricoprire, è calato il silenzio sull’emergenza idrica, passata in secondo piano per non nuocere alla campagna elettorale di qualcuno. Eppure migliaia di cittadini – scrive Partecipiamo – sono ancora obbligati ad acquistare l’acqua al costo medio di 80 euro a condominio ogni 4 giorni ed una spesa di oltre 500 euro mensili. Abbiamo presentato – ricorda l’associazione Partecipiamo – diffide nel mese di febbraio e quasi 2.000 firme con la petizione popolare per la revoca della delibera riguardante l’immissione di acqua non potabile nella rete idrica urbana. A tutt’oggi tale delibera è sospesa ma non revocata. Vorremmo ricordare che il Commissario ha l’obbligo di rispondere alla petizione popolare presentata nel rispetto pedissequo dell’articolo 8 dello statuto comunale. Vorremmo informazioni precise circa lo stato dell’arte delle opere tanto sbandierate al vento e tanto pubblicizzate all’opinione pubblica allo scopo preciso di sminuire il problema acqua e di farne, anzi, un mezzo di campagna elettorale”. In mancanza di risposte e azioni concrete, l’associazione Partecipiamo annuncia nuove iniziative.

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