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28/05/2013 -

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Obesità e diabete, legame pericoloso

Aiad DiabeteObesità e diabete: la connessione è sempre più marcata. Uno studio, infatti, – comunica l’associazione diabetici di Ragusa diretta dalla dottoressa Gianna Miceli – ha dimostrato che tramite la valutazione dell’Indice di massa Corporea nei giovani adulti si ha la possibilità di predire il rischio di mortalità, di sviluppare diabete mellito di tipo 2 e malattie cardiovascolari dopo 33 anni di vita. Ciò che ne è venuto fuori è che quasi il 50% dei giovani obesi andava incontro in età più avanzata al rischio di sviluppare diabete mellito di tipo 2, ipertensione, infarto cardiaco, ictus o tromboembolismo venoso o addirittura morte prima dei 55 anni di età. La cosa preoccupante è che gli uomini obesi sono risultati particolarmente predisposti ad avere un rischio aumentato di 4 volte di sviluppare tromboembolismo venoso, ed un rischio aumentato di 3 volte di insorgenza di qualsiasi altra patologia paragonati a soggetti di pari età normopeso. “La nostra campagna di informazione e prevenzione – ha detto Gianna Miceli – che ogni giorno mettiamo in atto mira proprio a questo: a veicolare il messaggio che vivere in modo equilibrato, prendersi cura di sé, volersi bene, significa star bene, significa avere maggiore possibilità di condurre una vita più serena e in salute. Negli spot pubblicitari, soprattutto in concomitanza dell’estate, si parla di prova-costume. Io lo trovo assurdo! Non dovrebbe essere questo il claim da lanciare! Non è la prova costume – esclama Gianna Miceli – che dovrebbe interessare, non è un corpo bello da mostrare ciò che conta, bensì un corpo sano, e un corpo sano significa anche un benessere psichico. Dall’anno scorso nel nostro staff ci sono infermieri e psicologi che hanno realizzato progetti mirati proprio a questo”.

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