06-05-2024
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13/08/2013 -

Cronaca/

Ibla, il fallimento del parcheggio di largo San Paolo

parcheggio largo san paoloEra nato sotto i migliori auspici con un servizio di bus navetta per i tanti turisti e vacanzieri che affollano la città patrimonio dell’Unesco. Un parcheggio a pagamento, con 150 posti auto, lungo largo San Paolo, a Ragusa Ibla, con il servizio di trasporto annesso fin dentro la parte più antica della città. Settanta centesimi l’ora la sosta incluso il servizio del bus navetta. Sei i lavoratori della cooperativa “So.stare a Ibla” con l’ausilio di due pulmini messi a disposizione dal Comune. Da due anni il servizio è fermo. I mezzi posteggiati nel garage comunale e sei lavoratori senza un posto di lavoro. “Abbiamo chiesto al Comune di Ragusa il rinnovo della convenzione – spiega il presidente della Coop “So.stare a Ibla” Pippo Cabibbo – per un servizio di pubblica utilità che ha rappresentato, sin dall’inizio, un bel biglietto da visita per la nostra città. La cooperativa ha sostenuto delle spese non indifferenti, per un costo di ben 35 mila euro, per l’acquisto dell’attrezzatura necessaria e per l’adeguamento dell’area di sosta inclusa la guardiola, le sbarre per l’ingresso, e l’allaccio alla rete elettrica. Ci era stato detto, dalla precedente amministrazione comunale, che la convenzione sarebbe stata rinnovata per almeno 5 anni per recuperare, in parte, le spese sostenute, ma il commissario straordinario ha preferito non proseguire più il servizio. Il progetto, in origine, ha avuto due priorità – aggiunge Pippo Cabibbo – offrire all’utenza un servizio e un sistema coordinato di scambio e trasporto meccanizzato allo scopo di alleggerire la congestione del traffico veicolare a Ibla riducendone le cause del forte inquinamento, e creare nuovi posti di lavoro”. La cooperativa ha chiesto un incontro con il neo sindaco Federico Piccitto. “Vogliamo capire quale sarà il futuro del parcheggio e del servizio – dice ancora il presidente della cooperativa Sostare – siamo fiduciosi che qualcosa si possa risolvere nel più breve tempo possibile. Altrimenti saremo costretti a chiedere, attraverso i nostri legali, il risarcimento danni al Comune”. Pippo Cabibbo, che è operatore turistico, ha spedito all’Ascom e al Comune, un elenco dettagliato delle spese sostenute.

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