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27/08/2013 -

Cultura e Spettacolo/

VIDEOLAB FILM FESTIVAL A KAMARINA

Adriana Tuzzeo_Andrea Di Falco_Toberta Torre_Giuseppe Gambina_Sebastiano GesùL’iraniano More than two hours di Ali Asgari è stato decretato il miglior cortometraggio del XV VideoLab Film Festival. Si tratta del primo film non italiano premiato al concorso internazionale dei corti del cinema d’Arte Mediterraneo di Kamarina. E’ stato questo il verdetto della giuria, presieduta da Roberta Torre, regista, e composta da Sebastiano Gesù, storico del cinema, Giuseppe Gambina, esercente cinematografico, Lucia Sardo, attrice, Antonella Giardina, storica del cinema. Le motivazioni: “Per la scelta di un tema che mette in evidenza le profonde e dilaniate contraddizioni della società iraniana, con una costruzione cinematografica tesa ed essenziale”. Quasi 4.000 spettatori-cinefili hanno affollato il museo archeologico di Kamarina nelle quattro serate del festival fondato e diretto dal giornalista e scrittore Andrea Di Falco. La miglior regia è andata allo spagnolo Mi ojo derecho di Josecho de Linares, per “la freschezza e la linearità di linguaggio che delinea il ritratto umano di una donna importante per l’autore, in un viaggio attraverso il ricordo dell’infanzia”. La miglior sceneggiatura è stata giudicata quella de Il Passeggero del regista aretino Benni Piazza (Italia 2013, 18′), “per la sintesi drammaturgica e per il ritmo che narra puntuale una storia di respiro hitchcockiano”. Miglior attore, Roberto Herlitzka, interprete di Genesi, firmato dalla cineasta pugliese Donatella Altieri (Italia, 2012, 18′), “per l’interpretazione tersa e delicata sospesa tra sogno e realtà, che ne conferma le straordinarie capacità”. Miglior attrice, Miriam Zohar, interprete di Eye Drops, corto israelo-palestinese di Mohammad Bakri, “per un’interpretazione che racconta lo sguardo del dramma mai sopito dell’Olocausto e delinea i frammenti e le ferite di un popolo attraverso la sua memoria”. Il premio al miglior documentario è stato assegnato a 5 Kmq della catanese Sonia Giardina e del linosano Salvatore Tuccio, “per la capacità di evidenziare i problemi di una piccola realtà isolana con un linguaggio semplice ed immediato”. Il VideoLab Film Festival ha mostrato anche gli ultimi quattro film brevi della retrospettiva dedicata a Roberta Torre: Angelesse (1994, 35′); Spioni (1994, 15′); La Fabbrica (2010, 7′); Il Cielo Sotto Palermo (1995, 6′). “Prima di girare i miei primi lungometraggi – ha affermato la regista – ho fatto un’autentica indagine antropologica”.

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