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28/12/2013 -

Sindacati/

La Cgil traccia il bilancio del 2013

cgil bandieraUn anno decisivo, il 2013, per le infrastrutture, ma negativo per il mantenimento dei livelli occupazionali e per la mancata crescita socio economica del territorio ibleo. Questo in sintesi il quadro tracciato sabato mattina dalla Cgil di Ragusa nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno. Il bilancio dell’attività sindacale svolta registra disoccupati e perdita di nuove occasioni di lavoro. Giovanni Avola, segretario generale della Cgil di Ragusa ed i componenti della segreteria confederale, Salvatore Terranova, Saro Viola, Paolo Aquila e Roberta Malavasi, (Samantha Lauretta assente per motivi di lavoro) hanno fatto il punto della situazione. La Cgil nel 2013 ha visto il dato degli iscritti in crescita. “Le infrastrutture, dunque, una vera realtà – si legge nel comunicato della Cgil -. Sino ad un anno fa la Cgil era scesa in piazza per l’avvio dell’aeroporto di Comiso ed il completamento del tratto autostradale Rosolini – Modica (i lotti 6, 7, 8 sono stati venerdì appaltati e i lavori dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2015) che oggi sono una realtà. Come una realtà diventeranno gli assi di collegamento tra l’aeroporto di Comiso – continua la Cgil -, l’autoporto di Vittoria con la s.s. 194. A febbraio saranno date in appalto le opere per 116 milioni di euro. Rimane aperto l’ammodernamento del Porto di Pozzallo – scrive ancora il sindacato -, la Cgil farà quadrato per recuperare i 40 milioni di euro stanziati, che dovrà completarsi visto che c’è in programma l’attracco delle navi da crociera. Molte le cose rimaste da fare. L’universo dei pensionati – sono la metà agli iscritti alla Cgil di Ragusa – vivono una condizione umana difficile con un’esistenza da povertà che non consente un’adeguata alimentazione e una cura della salute – si legge nel comunicato della Cgil -. Gli anziani oggi sono gli ammortizzatori sociali per figli e nipoti privi di lavoro”. Unico novità di rilievo, come ha sostenuto Roberta Malavasi, segretaria generale dello Spi Cgil di Ragusa, i progetti del Piano di Azione e Coesione, che prevedono solo per il 2014 un investimento di 2.539.000 euro per l’assistenza integrata domiciliare e 2.471.000 euro per l’infanzia da zero a tre anni per i tre distretti provinciali. Tra licenziamenti e cassa integrazione, secondo Paolo Aquila, segretario generale della Fillea Cgil di Ragusa, si è mosso il comparto edile della provincia che spera nella realizzazione delle grandi infrastrutture, compresa la super strada Ragusa – Catania che entro il 2014 dovrà essere definita, per fronteggiare la disoccupazione. Sul piano delle politiche del lavoro è venuto il tempo, secondo Salvatore Terranova, di una riforma degli ammortizzatori sociali che accanto al sostengo al reddito deve prevedere la qualificazione delle maestranze come accade all’estero. “Sul piano locale – si legge nel comunicato della Cgil -, considerato che l’80% dei Comuni in provincia è in stato di pre dissesto è necessario che il sindacato si faccia carico della necessità di raccomandare la stesura di bilanci quanto più rigorosi possibili”. “Il 2013 è stata veramente un anno difficile – commenta Giovanni Avola – si sono persi centinaia di posti di lavoro in agricoltura, nell’edilizia privata. Massimo il nostro impegno nel comparto della sanità e ci chiediamo ancora perché il monoblocco di Cisternazzi non si completa e quale sarà la destinazione degli ospedali di Comiso e Scicli. Rimangono aperti alcuni capitoli: quello dell’esosità delle tasse, questa provincia, insieme a Catania, ha le aliquote più alte di Sicilia, e con Cisl e Uil – ha detto ancora Avola – promuoveremo, su questo versante, un’iniziativa forte da qui a breve. Siamo all’apertura di un percorso congressuale importante – commenta Giovanni Avola -. Quattro anni fa lanciammo il Patto per lo Sviluppo che in qualche modo abbiamo completato e claim del XV° congresso provinciale sarà coniugato con il Patto generazionale per l’occupazione. Il piano del lavoro sarà, insomma, al centro del nostro dibattito”.

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