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02/01/2014 -

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Il recesso dal Consorzio Universitario Scarso: “Tutti guardano all’effetto della delibera, ma non alla causa”

scarso-300x225In relazione alle varie prese di posizione sulla delibera adottata dal commissario straordinario con i poteri della Giunta sulla proposta di recesso dal Consorzio Universitario, a chiarimento delle decisione assunta, Giovanni Scarso dichiara: “Le motivazioni politico-finanziarie che stanno alla base della proposta di recesso dal Consorzio Universitario Ibleo sono chiare ed eloquenti e di facile lettura. E’ da mesi che discutiamo, anche in tavoli istituzionali, il rischio che una mancata inversione di tendenza nella gestione del Consorzio avrebbe comportato per l’organismo, qualora non fossero intervenuti fatti nuovi come l’ingresso di nuovi soci o nuovi finanziamenti. Un rischio – scrive Giovanni Scarso – che tutti hanno sottovalutato, rinviato sine die, lasciando in capo ai due soci ogni responsabilità e ad una Provincia che in forza della legge n. 7 era alla fine della sua azione. Se il commissario Scarso ha adottato la delibera di proposta di recesso l’ha fatto perché sino all’ultimo ha difeso gli interessi dell’Ente per il quale era stato chiamato ad amministrare. C’è un motivo semplice che a molti sfugge in maniera strumentale, sulla scelta di adottare esclusivamente la delibera di proposta di recesso fatta con i poteri della Giunta e di non aver adottato invece quella con i poteri del Consiglio, seppure sempre in capo al sottoscritto. La delibera con i poteri di Giunta era un atto dovuto, – scrive Giovanni Scarso – considerato che per le ristrettezze del bilancio della Provincia non si può assumere l’Ente un onere così pesante per il mantenimento di un Consorzio che non riesce a stringere i cordoni della spesa e la cui governance decide unilateralmente quali fondi i due soci devono mettere a disposizione. Non aver adottato la delibera di Consiglio significa lasciare una porta aperta alla possibilità di salvezza del Consorzio che, se tutto rimane com’è, non ha speranza di sopravvivenza. Da tempo avevo lanciato l’allarme e vi sono verbali che lo testimoniamo – scrive Giovanni Scarso – firmati dall’ex presidente del Cda e dell’attuale vice facente funzioni datati 30 e 31 luglio 2012 in cui il Cda del Consorzio si impegnava ad approvare un progetto generale di revisione della spesa. E’ passato un anno e mezzo e non c’è stato alcuna forte riduzione delle spesa (a parte qualche intervento minimale di contenimento), anzi per citare due esempi il Consorzio ha continuato ad avvalersi di un esperto per le questioni finanziarie, ha continuato a far predisporre le buste paga dei dipendenti ad uno studio esterno di consulenza, ha continuato ad avere un Cda pletorico e non ridotto a tre componenti cosi come ci si era impegnati in un’altra riunione in prefettura, lo scorso anno. Il problema è che chi grida allo scandalo per la proposta di recesso dal Consorzio Universitario da parte della Provincia – scrive Giovanni Scarso – guarda all’effetto e non alla causa. Tutti a chiedersi il perché la Provincia fa questa scelta e non a chiedersi perché il costo per il mantenimento del Consorzio è così esoso e insopportabile soprattutto per la Provincia ma credo anche per il Comune. Non ho registrato interventi in direzione di una riduzione della spesa del Consorzio tenuto conto che l’attuale quadro normativo-finanziario non aiuta la Provincia all’assunzione di determinati impegni finanziari. Invece – scrive Giovanni Scarso – si è continuato a governare il Consorzio come prima (non so poi con quale legittimità politica considerato che i vertici dei due principali soci negli ultimi anni sono cambiati, ma questa è un’altra storia) dimenticando che i bilanci delle Province sono fortemente ridimensionati e che quest’anno siamo riusciti a chiudere in pareggio solo perché la Regione ci ha assegnato fondi per 3,8 milioni, a fronte di una cessione di spazi finanziari del patto di stabilità per 3,7 milioni. Chi non ha capito questa situazione – scrive Giovanni Scarso – non può imputare ora al Commissario la volontà di voler far chiudere l’esperienza universitaria in Provincia. Che confusione, anche qui. E che la si faccia in maniera strumentale mi dà fastidio. La presenza universitaria è assicurata sino al 2024 per l’accordo transattivo che ho firmato – spiega Giovanni Scarso – insieme al comune di Ragusa. Discorso diverso invece per il futuro del Consorzio: la mia delibera con i poteri di Giunta è un avviso ai naviganti ma anche la riprova di un Commissario che ha compiuto atti legittimi sino all’ultimo giorno per salvaguardare l’Ente Provincia e tenerlo in sicurezza. Se ora si vuole salvare il Consorzio ci vogliono fatti e non critiche a chi da mesi sottolinea il pericolo e prima di andarsene non chiude definitivamente la porta ma lascia aperta la possibilità di rilancio. Sempre se qualcuno – conclude Giovanni Scarso – ha voglia di coglierla, quest’opportunità, spendendosi non in critiche superficiali contro questo commissario, ma per l’esclusivo bene della causa”.

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