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07/01/2014 -

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CANILE SANITARIO DI RAGUSA L’AIDA PREANNUNCIA UN SIT INT

aidaFondi dimezzati per la gestione del rifugio sanitario comunale. E gli animalisti protestano, annunciando un siti in per lunedì, alle 10,30, di fronte al Comune. La questione è legata all’avviso di interesse formalizzato dal dirigente del primo settore del Comune per la gestione del canile per gli anni 2014 e 2015. “Al di là dell’aspetto economico, l’Avviso di Interesse formalizzato dal Dirigente – spiega l’Aida, l’associazione iblea per i diritti degli animali – presenta anche tutta una serie di incongruenze burocratiche, di condizioni amministrative assurde, di evidenti “dimenticanze” nei confronti delle cucciolate e dei felini bisognosi del servizio di ricovero e, per finire, l’Avviso contiene i soliti difetti e limiti della precedente Convenzione, come se l’esperienza degli scorsi otto mesi di gestione non avesse insegnato nulla e non dovesse invece servire ad affinare e dettagliare meglio indifferibili procedure innovative”. Per questo gli animalisti dichiarano che si rivolgeranno al prefetto e al Comune per chiederne la revoca. “Purtroppo non è la prima volta che le associazioni animaliste della nostra provincia – spiega l’Aida – si ritrovano obbligate ad assistere alla ingiustificabile superficialità di taluni uffici comunali relativamente all’affidamento dei servizi di gestione dei rifugi e delle adozione dei randagi”. Poi fanno un lungo elenco di occasioni in cui sono stati contestati atti simili in altri comuni della provincia. “Oggi la stessa identica “disattenzione” si registra a Ragusa – spiegano – relativamente ad alcuni aspetti della normativa e alla concretezza delle difficoltà tecniche, economiche ed organizzative inerenti la gestione del Rifugio sanitario comunale”. Le lagnanze sono tante, dal taglio economico (da tre a un euro e cinquanta centesimi al giorno per ogni cane). Ed inoltre “secondo tale procedura tutti i cuccioli e le cagne gravide – spiegano gli animalisti – dovrebbero essere lasciati al freddo, alla sete e alla fame, abbandonati per strada, visto che di essi non c’è traccia nel testo dell’Avviso”. Nessun intervento per i gatti, non è previsto un numero unico di emergenza a cui i cittadini possono rivolgersi. E poi la stoccata finale: “Se si deve tagliare, s’inizi con lo stipendio del dirigente”. 

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