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27/01/2014 -

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Telesorveglianza zona industriale, pagata ma mai attivata

Le imprese della zona industriale di Ragusa vittime di un incredibile paradosso. Lo ha scoperto il parco commerciale “Isole Iblee” dopo un’attenta disamina degli atti di cui il Consiglio di amministrazione è venuto in possesso. Nel mirino l’impianto di telesorveglianza di cui, già in passato, il parco commerciale si era occupato. Ora, però, la goccia che fa traboccare il vaso. Lo scorso 9 dicembre parte, dalla Provincia regionale di Ragusa, un bonifico dell’ammontare di 37.510,96 euro verso la filiale della Deutsche bank di corso Sempione 77 a Milano con beneficiaria la società Fastweb. E’ la motivazione a lasciare letteralmente esterrefatti i soci di Isole iblee: “Liquidazione e pagamento a Fastweb per il controllo delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona Asi di Ragusa”. Come se non bastasse, lo stupore si centuplica dopo avere letto, nell’atto di liquidazione emesso dalla Provincia, che tale contratto è stato stipulato addirittura nel novembre 2009. “Questo vuol dire – afferma il presidente del parco commerciale, Gianni Corallo – che da un lato ci sono le aziende dell’area letteralmente massacrate dalla criminalità con danni stimati per oltre 1,2 milioni di euro mentre dall’altro la Provincia regionale, dal 2009, ha scrupolosamente corrisposto a Fastweb i servizi di connessione per monitorare e registrare le immagini di un impianto che non ha mai funzionato e che non è ancora in esercizio”. Il 17 dicembre scorso, “Isole Iblee” chiede al commissario straordinario, Giovanni Scarso, quale legale rappresentante dell’ente, di revocare immediatamente il bonifico appena emesso considerato che i servizi non sono mai stati erogati e che l’impianto non è mai entrato in funzione. “Nella stessa notifica – aggiunge Corallo – chiedevamo al commissario, in base alla legge 241/90, quella sulla trasparenza, di potere accedere agli atti chiedendo anche una copia del contratto sottoscritto nel 2009 con la Fastweb per l’erogazione di tali servizi. Prima di avere riscontro attendiamo un mese e il 16 gennaio scorso l’ente ci fa recapitare i documenti richiesti in cui si chiarisce che l’attivazione era necessaria per collaudare l’impianto. Aggiungiamo che il collaudo tecnico dell’infrastruttura è avvenuto – spiega Gianni Corallo, noto imprenditore della zona industriale di Ragusa – il 14 giugno del 2011. Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro urgente con il nuovo commissario, Carmela Floreno, per avere ragguagli e per mettere sul tavolo ulteriori problematiche quali il mancato utilizzo dei fondi ex Insicem alle aziende che operano con l’estero. La Floreno ha acquisito tutti gli elementi, forniti dal nostro consorzio Isole iblee, per capire la situazione”.
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