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17/02/2014 -

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ARRESTATO RAPINATORE SERIALE: 8 COLPI IN 6 MESI NELLE FILIALI DELLA BAPR – Firmava le rapine mandando baci alle dipendenti

CARTELLONEsmackformato a3Le rapine compiute nelle sedi Bapr delle province di Ragusa, Catania, Siracusa e Messina da luglio a dicembre 2013, gli hanno fruttato 100 mila euro. La carriera di Salvatore Cavallaro, 22 anni catanese, soprannominato il “ladro gentiluomo” perchè amava mandare baci alle dipendenti delle banche dopo averle rapinate, si è conclusa, guarda caso, proprio il giorno di San Valentino. Gli agenti della Squadra Mobile di Ragusa, collaborati dai colleghi delle Squadre Mobili di Siracusa, Catania e Messina lo hanno arrestato nella sua casa di Camporotondo etneo: perfino ai poliziotti che lo hanno ammanettato, Cavallaro ha mandato dei baci, per non smentirsi. Gli inquirenti – l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ragusa su richiesta della Procura della Repubblica iblea, – gli contestano otto rapine. La prima il 26 luglio del 2013 nella filiale della Banca Agricola popolare di Ragusa di Modica alta, per un bottino di 10 mila euro, poi il 23 agosto nella filiale di Piedimonte etneo per una refurtiva di 9 mila euro. Cavallaro agì il 3 settembre nella filiale di Avola, mettendo a segno il suo colpo più proficuo: il bottino fu di 30 mila euro. Fu proprio in occasione di questa rapina che i fotogrammi delle telecamere riuscirono ad indirizzare gli investigatori sulla pista del rapinatore seriale. Altro indizio importante, il forte accento etneo, fece restringere il cerchio delle indagini sui possibili rapinatori seriali catanesi. L’uomo non era mai stato fotosegnalato, per cui agiva in maniera sfrontata, a volto scoperto senza alcun timore di essere ripreso, e ciò nonostante fosse anche un cliente di fiducia della Bapr. Via via, gli inquirenti hanno avuto la conferma che l’autore dei tanti colpi alle filiali della Bapr della Sicilia orientale era un delinquente seriale. Nel settembre del 2013 ha fatto altri due colpi: il 12 a Comiso, bottino 12 mila euro, e il 25 a Bronte (refurtiva di 7 mila euro). Agiva sempre nello stesso modo. Entrava in banca, e all’improvviso con un balzo saltava il bancone ed estraeva il taglierino: dopo aver rassicurato i dipendenti dell’istituto di credito li esortava a cedergli velocemente tutto il denaro in cassa e si lamentava solo qualora fossero stati lenti o le casse avessero pochi contanti. Altro indizio che ha tolto ogni dubbio sulla serialità delle rapine compiute da luglio a dicembre dello scorso anno, la straordinaria altezza del rapinatore: Cavallaro è alto un metro e 98 centimetri. Ad ottobre ha derubato la filiale di Capo D’Orlando, portandosi a casa 11 mila euro e altri diecimila li aveva rubati (il 17 ottobre) nella sede Bapr di Pozzallo. L’ultimo colpo, il meno proficuo, quello eseguito di nuovo nella filiale di Piedimonte etneo, che gli ha procurato una refurtiva di “soli” 1500 euro. Alla fine il cerchio si è stretto intorno a lui, grazie alla sinergia delle Squadre Mobili. La polizia è riuscita a fermare la straordinaria escalation di questo giovane rapinatore, dopo sei mesi di indagini. 

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