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21/02/2014 -

Cronaca/

RAGUSA A LUCI ROSSE, ARRESTATO UN BRASILIANO

GUALBERTO DA SILVA Junior Sidnei - 17Case in affitto per necessità. Date a venti euro al giorno a chi, però, riusciva a percepire guadagni enormi sfruttando la prostituzione. E’ quanto emerso nelle indagini della Polizia che prosegue i controlli contro i fenomeni di sfruttamento della prostituzione. Gli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti hanno arrestato Gualberto da Silva Junior Sidnei, 38 anni, di Belo Horizonte (Brasile) per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Dopo la chiusura di quattro case a luci rosse, la Polizia di Stato aveva continuato ad effettuare delle indagini. In questi giorni numerose le segnalazioni dei cittadini ragusani stanchi di questo via vai di uomini sotto casa che spesso sbagliano a citofonare chiedendo a loro prestazioni sessuali a pagamento. L’arrestato era stato già denunciato dieci giorno fa. Giovedì, durante un servizio di Polizia voluto dal Questore, gli uomini della Squadra Mobile hanno appurato che intorno alle 20, il brasiliano accompagnava una prostituta da una casa all’altra in quanto il giorno prima la Squadra Volanti, su segnalazione di una cittadina, aveva identificato dei clienti rumeni mentre uscivano da quell’abitazione dopo aver consumato un rapporto sessuale di gruppo. Dalle indagini condotte dalla Polizia, il quadro della situazione è diventato ancora più inquietante, in quanto il brasiliano tratto in arresto, affittava le abitazioni di signore disoccupate che all’occorrenza, per una settimana o dieci giorni, lasciavano casa anche tornando dall’ex marito. Nelle loro case lasciate libere per alcuni giorni, trovavano posto uomini e donne sudamericani dediti alla prostituzione. In pratica, come spiega la Polizia, l’arrestato aveva escogitato questo sistema: prendeva in affitto immobili “in nero” nel centro cittadino, successivamente contattava o veniva contattato da quanti interessati a prostituirsi a Ragusa e li assisteva trovandogli alloggio, percependo compensi considerevoli. Il guadagno percepito da ogni soggetto arrivava a 8.000 euro al mese quando l’attività era a pieno regime. Diversamente le donne che cedevano la propria abitazione, hanno detto di averlo fatto per 20 euro al giorno in quanto disoccupate, “costrette” a lasciare casa offrendo il proprio letto a sconosciuti per consumare rapporti sessuali a pagamento. Nelle due case chiuse già nelle scorse settimane, sono stati ora apposti i sigilli. In corso indagini della Squadra Mobile su eventuali coinvolgimenti dei proprietari di casa per lo sfruttamento della prostituzione, ad oggi solo sanzionati amministrativamente per aver ceduto casa senza alcuna registrazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza. La Polizia di Stato invita i cittadini a segnalare, agli uffici investigativi della Squadra Mobile o al 113 della Squadra Volanti, la presenza di soggetti dediti alla prostituzione, così da permettere un celere intervento.

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