All’indomani dell’abolizione delle Province il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, lanciò subito l’ipotesi di staccarsi dal consorzio con Ragusa per puntare con altri comuni iblei e siracusani ad un nuovo agglomerato. Ma poi il presidente del consiglio comunale, Roberto Garaffa, si è presentato alla riunione indetta da Federico Piccitto. E’ chiaro che il destino di Modica non è chiaro a quelli di Palazzo San Domenico tanto che il consigliere comunale Tato Cavallino denuncia lo stato di confusione e pretende chiarezza, confronto e linearità. “Il Consiglio? È diventato un optional. O il Presidente del Consiglio non ha il senso delle istituzioni o ignora i principi più semplici e democratici della carica che ricopre; ma è stato contagiato dal Sindaco? Vorrei proprio sapere – scrive Cavallino – in quale veste Garaffa si è presentato alla riunione: da semplice consigliere o da presidente del Consiglio? Da semplice consigliere non era possibile perché la riunione era tra i sindaci e la consulta dei presidenti dei consiglio, ma nemmeno da Presidente del massimo consesso cittadino considerato che la sua presenza non è stata demandata da nessuno, nemmeno dai consiglieri di maggioranza. Perché Garaffa – si chiede il consigliere modicano Tato Cavallino – avendo la legittima volontà a partecipare alla riunione non ne ha fatto cenno nella seduta del consiglio comunale, quella di martedì, perché non si è discusso in un’apposita conferenza dei capigruppo? Peraltro c’è una richiesta firmata dal sottoscritto assieme ad altri 11 consiglieri comunali, per la convocazione – spiega Tato Cavallino – di un consiglio comunale aperto per discutere, per confrontarci e per capire qual è la posizione del Sindaco visto che tutto quello che sappiamo lo abbiamo appreso dai giornali e a questo punto, dall’evoluzione della vicenda, interessa sapere qual è la posizione del Presidente del consiglio. Devo purtroppo constatare – dichiara Tato Cavallino – che in questa vicenda la confusione regna sempre di più perché le due alte cariche di Palazzo S.Domenico, Sindaco e Presidente del Consiglio, di fatto non si raccordano e non si confrontano, facendo emergere chiara la frattura tra il Sindaco e il Presidente del consiglio. Questa nuova classe politica si sta ponendo in modo preoccupante in una posizione oligarchica che crea una confusione pericolosa e molta incertezza”- conclude il consigliere comunale modicano di opposizione Tato Cavallino.