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26/04/2014 -

Cronaca/

Il video di uno dei migranti permette alla Polizia Giudiziaria di arrestare i 2 scafisti

EL FARIATI Aziz 20.09.1995 MaroccoEL MESHRI Haitem 01.01.1988 Tunisia

La Polizia di Ragusa unitamente alla Compagnia dei Carabinieri di Modica ed alla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Pozzallo, ha eseguito il fermo di Haithem El Meshri, tunisino di 26 anni, e di Aziz El Fariati, marocchino di 19 anni. I due magrebini sono accusati di essersi associati  con altri soggetti presenti in Libia per l’ingresso clandestino in Italia di cittadini extracomunitari di varie nazionalità. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone, perchè è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro,  per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre perché gli immigrati sono stati sottoposti a trattamento inumano e degradante. Gli arrestati hanno condotto dalle coste libiche a quelle italiane una fatiscente imbarcazione carica di oltre 400 migranti di origini siriane ed eritree. Tra i migranti vi erano 60 donne, 80 minori e 20 neonati. Alle ore 15.15 di giovedì 24 aprile una nave della Marina Militare italiana soccorreva un’imbarcazione in legno di 15 metri circa che stava imbarcando acqua. Nel corso delle operazioni di avvicinamento il personale della Polizia Giudiziaria notava che uno degli occupanti il natante in legno gettava in mare un navigatore GPS che veniva prontamente recuperato. Dopo aver soccorso ed assistito i migranti, la Polizia di Stato iniziava le procedure di identificazione e di intervista insieme ai mediatori. Gli operatori di Polizia individuavano gli scafisti che erano di nazionalità diversa rispetto agli altri immigrati. Uno dei due arrestati era in possesso di centinaia di euro ed un telefono cellulare sul quale veniva riscontrato che tra gli sms in arrivo alcuni erano inerenti il pagamento elettronico di quasi 15.000 euro per l’avvenuto approdo. Fondamentale l’acquisizione di un video girato con uno smartphone da parte di uno dei migranti dove viene ripreso il giovane magrebino mentre timona il peschereccio e da ordini in lingua araba ai passeggeri. Dal filmato si evince come questi parlasse anche la lingua italiana.

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