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03/06/2014 -

Cronaca/

Lettera aperta al Sindaco di Ragusa

Chiesa Ecce Homo lateraleLeggo sulla stampa locale l’iniziativa di aprire le chiese di Ragusa alla visita guidata dei turisti che in questi giorni vengono a Ragusa. Ma perché non è stata inserita nell’elenco la Chiesa dell’Ecce Homo? Forse è stata una dimenticanza? Oppure non fa parte dell’itinerario predisposto dal Comune? Eppure la chiesa dell’Ecce Homo nel suo stile neoclassico con ricordi tardo barocco nella sua dimensione architettonica ed estetica è un vero gioiello è un grande patrimonio della nostra città, una chiesa che ha tutte le caratteristiche e requisiti per essere annoverata tra i monumenti dell’UNESCO. La splendida facciata e la torre campanaria, gli altari, le vetrate istoriate di Duilio Cambellotti, il meraviglioso organo-orchestra “Serassi” del 1857 un grande strumento di assoluta fedeltà sonora grazie alla forza di numerosi registri montati su un organo di inestimabile valore. Una chiesa che si distingue dalle altre per le sue caratteristiche cupolette soprastanti le due navate laterali e per la ricchezza degli stucchi e decorazioni di colore azzurrino. Si tratta per lo più di cornici, fregi, modanature  finemente decorate e dorate tanto da realizzare un insieme architettonico da notevole impatto estetico. Il barocco caratterizza numerosi edifici a Ragusa, ma la chiesa dell’Ecce Homo pur facendo parte dello stile neoclassico con qualche ricordo tardo barocco e appartenente al centro storico di Ragusa, non è mai stata considerata così importante come invece tanti altri splendidi monumenti da essere dichiarati dall’UNESCO. Conosciamo il barocco di tante chiese, vedi Cattedrale, S. Giorgio, S. Giuseppe, ma della chiesa dell’Ecce Homo sconosciamo in gran parte la sua storia e le sue tradizioni. Chi scrive, opera in via Ecce Homo,  vede tanti turisti fotografare la facciata della chiesa, che si staglia nella sua verticalità e quasi ci guida fisicamente e spiritualmente a fare questo percorso per innalzarci, perché siamo obbligati, a portare il capo verso l’alto, verso il pinnacolo, verso la torre campanaria che, sovrasta la croce, punta direttamente al cielo. Quindi dietro questo discorso architettonico c’è anche un messaggio si natura spirituale Il geniale Rosario Gagliardi inserì perfettamente la chiesa di S. Giorgio studiandosi prima la collina di Ibla e ponendo il Duomo al termine di una linea obbligata che partiva dall’attuale giardino ibleo, toccava la facciata di S. Giuseppe e via via andava a finire sulla sommità dove una volta c’era il castello. Tutto questo perché l’architettura era concepita come elemento integrante in armonia con la natura, si preferiva molto la scenografia naturale. Così anche la Chiesa dell’Ecce Homo ha come supporto scenografico la via Ecce Homo: dal suo portone si può ammirare la veduta panoramica della campagna ragusana e se si guarda dal basso verso l’alto possiamo immaginare il cammino che l’uomo compie su questa terra; si arriva così alla  chiesa che è il tramite per la salvezza e la facciata quasi ci prende per mano e ci innalza a superare la materialità di cui noi siamo fatti e infine ci mostra la strada verso il cielo, verso la salvezza. Mi auguro che il Sig. Sindaco voglia rivedere il protocollo di intesa e inserire anche la chiesa dell’Ecce Homo tra itinerari da visitare. Firmato Salvatore Gurrieri  

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