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20/06/2014 -

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I Liberi Consorzi secondo Ciccio Sultano

foto chef Ciccio Sultano“Io penso che Ragusa abbia un compito importante: tenere unità la (ex) provincia e tentare di allargarne il territorio includendovi altri comuni”. Questo quel che pensa riguardo i  Liberi consorzi lo chef Ciccio Sultano. Grande cultore del territorio, grande promotore delle eccellenze economiche ed enogastronomiche della zona iblea, lo chef del Duomo parla con cognizione di causa. “Il fine deve essere quello di tenere unita la provincia, o ex che dir si voglia. Non abbiamo bisogno, noi che ci occupiamo di turismo e accoglienza (capitoli imprescindibili nel bilancio economico del Sud Est), di due territori che parlano due lingue diverse e si fanno la guerra tra loro. Mi piacerebbe – dice Ciccio Sultano – che i nostri politici lavorassero come noi addetti alla ricettività, per i quali i clienti non solo hanno sempre ragione, ma hanno il diritto di sentirsi bene, accolti e coccolati”. E per fare l’interesse del Sud Est, secondo Sultano, serve una cosa sola: “La capacità di fare marketing territoriale, di vendere i grandi marchi della zona. Il brand Modica, il brand Ibla, il brand Scicli. Con le loro peculiari ricchezze e i loro prodotti della tradizione. Per farlo non è possibile, – dice Ciccio Sultano – pensare a un secondo Consorzio, distinto da quello naturale con Ragusa capofila. Un secondo gruppo di comuni rischia di interrompere il faticoso percorso di promozione territoriale che è stato faticosamente impostato fino a oggi. Come si fa a vendere un territorio frammentato? Meglio combattere, uniti, per far diventare più grande l’attuale provincia ragusana, cercando di inserire altri comuni, attraendoli con la concreta promessa di poter far parte di un Distretto ricco, apprezzato e dal grande appeal turistico”.

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