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14/07/2014 -

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La guerra nel Pd, la Padua scrive a Roma

Venera  Padua new 2Facendo seguito a quanto accaduto venerdì 4 luglio in occasione dell’assemblea provinciale del Partito Democratico, la senatrice Venera Padua, ha inviato una lettera aperta alla direzione nazionale e alla direzione regionale del Pd sollecitando un autorevole intervento per appianare le divergenze emerse. “In osservanza del mandato elettorale ricevuto quale candidata del Pd nella lista della Regione Sicilia – scrive la senatrice – mi corre l’obbligo di sottoporre all’attenzione della direzione nazionale e di quella regionale della Sicilia una situazione di grave violazione e reiterazione di comportamenti che non appaiono confacenti alla natura stessa del Pd ed alla stessa denominazione di Partito Democratico. Le elezioni degli organismi locali del Pd, così come il loro difficoltoso funzionamento in ambito provinciale, sono stati – in diversi e reiterati casi – occasione di scontro, a volte anche di carattere direttamente personale e, comunque, di impedimento alla reale e coinvolgente attività del Pd. L’ultima vicenda al riguardo – prosegue la nota della  Padua – ha interessato l’elezione degli organi di supporto alla segreteria provinciale del 4 luglio scorso. Una convocazione a dir poco “anomala” rivolta solo ad alcuni e non a tutti i componenti dell’assemblea, organismo deputato a tale decisione, e che ha determinato una chiara volontà di superare e violare principi democratici ed il rispetto personale dei membri (tutti) dell’assemblea eletta. Un chiaro segno – scrive la senatrice Padua – sono le dimissioni del vicesegretario Mario D’Asta che, pur concorde nello svolgimento delle elezioni del segretario provinciale nella persona di Giovanni Denaro, non ha potuto che dissociarsi dalle modalità “antidemocratiche” dallo stesso Denaro tenute e come tali percepite da numerosi iscritti al Pd. Questo mio documento – conclude la Padua – ha il fine di evidenziare la grande discordanza e la mancanza di chiari processi democratici tra base elettorale ed organismi direttivi del Pd della provincia di Ragusa e di sollecitare un’opportuna, quanto immediata e doverosa, attenzione da parte della direzione regionale e nazionale”.

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