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15/07/2014 -

Ambiente/Cronaca/

CASO RANDELLO, LEGAMBIENTE PRESENTA UN ESPOSTO

randelloIl “caso Randello” finisce sui tavoli della Procura. Legambiente ha infatti presentato un “dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Ragusa, basandosi su quanto finora emerso dai documenti visionati dall’associazione, sulle disposizioni delle normative vigenti e sul Piano paesaggistico”. “Ciò – si legge in una nota dell’associazione ambientalista – a seguito del fatto che il Suap di Ragusa nello scorso mese di dicembre ha trasmesso all’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa (già Ufficio Provinciale Azienda Foreste Demaniali) e alla Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali di Ragusa la pratica della ditta Donnafugata Golf Resort spa relativa alla realizzazione di uno stabilimento balneare in contrada Randello. E qui le cose si fanno poco chiare. Infatti il due aprile scorso l’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa ha espresso parere favorevole alla realizzazione delle opere, così come ha fatto la Soprintendenza ai Beni culturali e Ambientali di Ragusa con nota del 13/3/2014. Ma fra le opere autorizzate ci sono due strutture in legno con bagni e fossa Imhoff, docce, una tettoia ed una passerella di accesso alla spiaggia che… sono da considerare nuove costruzioni con la conseguente necessità di richiesta del rilascio da parte del comune di Ragusa di concessione edilizia, al momento non rilasciata. Inoltre la realizzazione di nuove costruzioni non è consentita nel sotto-paesaggio 6h denominato “Aree boschive di Randello e Grassullo”. Inoltre, così come specificato dal Piano di Gestione approvato e già attivo, iniziative quali la realizzazione di stabilimenti balneari non risultano possibili all’interno del Sic “Punta Braccetto – contrada Cammarana”, area in cui ricadono le opere previste. Infine nel verbale del 28 maggio di consegna di terreno demaniale da parte dell’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa alla società Donnafugata Golf Resort, si afferma che la ditta può procedere alla realizzazione delle opere previste nel progetto di fruizione in quanto fornita di tutte le autorizzazioni e nullaosta previsti dalla normativa vigente. Ma fra le autorizzazioni previste c’è la concessione edilizia e questa non risulta sia stata rilasciata dal Comune di Ragusa. Per l’Associazione ambientalista – conclude la nota – vi era quindi materiale documentario a sufficienza per segnalare i fatti alla Procura di Ragusa affinchè possa verificare se nelle procedure di rilascio dei pareri da parte della Soprintendenza di Ragusa e dell’Ufficio Sviluppo del Territorio di Ragusa si ravvisino violazioni di legge”.

 

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