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19/11/2014 -

Politica/

PD, ANNULLATA L’ELEZIONE DI LINO GIAQUINTA A PRESIDENTE PROVINCIALE

PartitoDemocratico.svgIl grande partito di Renzi forse riuscirà a trasmettere felicità e futuro alle masse esterne, quelle però che non frequentano il partito, perchè nel Pd prevale un clima di odio e accaparramento di posizioni dominanti. In provincia di Ragusa la situazione è difficile: non esiste una presenza valida, confortante o di orientamento sia nelle comunità in cui si governa sia in quelle in cui il Pd è all’opposizione; il partito si è spento arroccandosi in una chiusura isterico – ossessiva rinunciando alla sua storica missione di riferimento ideale per appiattirsi nella totale identificazione con l’unica realtà in cui si esercita potere ossia Vittoria dove il Pd governa con  Nicosia e la sua corte. Un gruppo, quello di Nicosia, agguerrito, rampante, inconsapevolmente renziano ante litteram, che è riuscito a ricucire l’alleanza con Comiso e persino a reclutare i compagni storicamente algidi di Ragusa, ad esempio Battaglia, che pur di stroncare qualsiasi ambizione e riconoscimento dovuto – almeno per numero di iscritti e capacità organizzative – a Calabrese, prendendosi in mano tutto il pacco dei sacri organismi. L’ultimo golpe il 4 luglio quando l’assemblea decise di eleggere come presidente provinciale il sindaco di Giarratana, un’ottima persona messa lì all’ultimo momento da Battaglia – forte del silenzio assenso dell’asse ipparino – pur di non concedere alcunchè al nemico Calabrese. Una elezione burla, avvenuta alla presenza di pochi intimi tant’è che sia Calabrese che D’Asta si sono ribellati ed hanno fatto ricorso al partito regionale che ora ha sentenziato la nullità di quella elezione. Si dovrà rifare tutto e spetterà a Gigi Bellassai – che presiede qualche altro cervellotico organismo di partito che si occupa delle infinite fasi congressuali – riconvocare 270 dirigenti. Non è certo un bel momento per vittoriesi e comisani piddini: a Comiso c’è una fronda crescente e ben strutturata contro Spataro e Bellassai, per non parlare di Vittoria dove nonostante il monocolore Pd, il caso Dezio fa emergere dei forti distinguo e crescenti tensioni che creano nervosismo nel sindaco tentato persino a sfidare il partito aprendosi chissà a chi pur di mantenere saldo lo scettro del comando e intatta la sua inviolabile gestione della cosa pubblica. Riguardo Ragusa si muove, al momento, solo il terzo circolo di D’Asta che ha inglobato qualche fedelissimo di Nello Dipasquale, (Sbezzi, Frisina, Distefano), ma che vive al suo interno un divisione che si sta allargando sempre più fra i Consiglieri Massari e D’asta ai ferri corti forse perchè nutrono, entrambi, il sogno della candidatura a sindaco. Un’aspirazione in cui ci sguazza più che bene l’ex primo cittadino on. compagno Dipasquale che va alimentando questi percorsi di gloria schierandosi, come vuole la sua indole, con tutti e due i consiglieri forse pregustandosi lo sfascio finale in vista della presa di qualche pezzo del Pd.

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