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29/01/2015 -

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Ragusa, il pd denuncia il comportamento dell’assessore Campo

87 Camilleri Maggio-Giugno 2009.pdf“La cultura non si fa con i colpi di mano, con le prevaricazioni. La cultura supera tutto e tutti, anche le divisioni ideologiche. A maggior ragione nel contesto di una iniziativa in cui si sarebbe dovuta commemorare la Shoah. E, invece, ne è venuta fuori una polemica disgustosa, con l’assessore alla Cultura, Stefania Campo, che ha perso una buona occasione per dimostrare che questa Amministrazione grillina è capace, a volte, anche di slanci di un certo tipo. Cosa che, purtroppo, non è avvenuta”. Lo dicono i consiglieri comunali del Pd, Mario D’Asta, Giorgio Massari e Mario Chiavola, a proposito dell’episodio verificatosi mercoledì pomeriggio nell’auditorium di San Vincenzo Ferreri, quando la Campo ha deciso, per la presenza delle opere di un artista universalmente apprezzato come Franco Cilia che era stato invitato solo in corso d’opera, di imporre dei diktat che hanno spinto gli altri artisti ad annullare la manifestazione. “Di tutta questa vicenda, al di là di come ciascuno la può pensare – continuano i consiglieri del Pd – il nostro più grande rammarico è soltanto uno: aver dato un esempio certo da non seguire a quei giovani che, con tanto entusiasmo, avevano organizzato l’iniziativa”. “Anche perché in questo modo – aggiungono il segretario del circolo “Rinascita Democratica”, Tony Francone, assieme alla componente di segreteria, Alessandra Sgarlata – passa il messaggio, devastante, che a Ragusa le iniziative culturali devono avere un determinato target ideologico altrimenti non si possono organizzare. Ma non solo. Avremmo dovuto celebrare una presa di distanza da atti di razzismo e di intolleranza che hanno determinato una tragedia di proporzioni colossali. E cosa facciamo? Ci comportiamo in modo intollerante, così come ha fatto la Campo. E’ chiaro che non è ammissibile tutto ciò”. I consiglieri del Pd chiedono al sindaco di intervenire e di fare valere il proprio peso istituzionale in questa incresciosa vicenda e, soprattutto, di scusarsi con i ragazzi che avevano promosso l’appuntamento.

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