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22/02/2015 -

Cronaca/

Si accanisce contro le telecamere a circuito chiuso, denunciato marocchino a Modica  

videosorveglianzaGli Agenti del Commissariato di Modica hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria il marocchino A.D.A. di anni 21, senza lavoro e che da tempo risiede con i genitori a Modica, che nella serata di sabato, senza alcun motivo, ha ben pensato di distruggere le telecamere da poco installate nel quartiere San Paolo. Infatti, le volanti sono intervenute nell’antico quartiere dove rintracciavano un giovane extracomunitario che, sotto le intemperie e con un ombrello in mano, era fermo accanto a un palo della pubblica illuminazione alla cui base, per terra, si trovavano due telecamere danneggiate. Immediata la confessione del marocchino ai poliziotti, che giustificava il proprio gesto nella rabbia contro un paese che non gli dà lavoro, da cui ne scaturivano una serie di improperi verso la Nazione. Dal sopralluogo eseguito dalla Polizia, congiuntamente a personale dei Vigili Urbani che convenivano sui luoghi, lungo le vie Silvio Pellico, via Albanese e via Correri venivano trovate a terra altre due telecamere mentre una quinta era stata danneggiata ma ancora penzolante sul palo. La visione delle registrazioni eseguite dal sistema di videosorveglianza, confermava quanto confessato poco prima dal giovane che, effettivamente, veniva mentre con l’ombrello e una tavola da carpenteria in legno, lunga poco più di un metro, si avventava contro le telecamere posizionate a circa 3 metri da terra, colpendole ripetutamente. Ora il marocchino dovrà rispondere, oltre che per il danneggiamento aggravato delle telecamere, anche di vilipendio attese le offese rivolte alla Nazione italiana, profferite agli Agenti della Polizia di Stato. Il sistema di videosorveglianza progettato dall’amministrazione comunale nel quartiere maggiormente frequentato dai giovani, talvolta teatro di risse e di atti vandalici, solo da pochi giorni era entrato in funzione mediante il posizionamento di alcune telecamere sui pali dell’illuminazione pubblica e sugli edifici del centro storico, ad un altezza che, alla luce di quanto accaduto, risulta inidonea a preservarle dagli atti vandalici.

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