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21/07/2015 -

Associazioni di Categoria/

AUMENTO DEL DIRITTO CAMERALE  

Le-Camere-di-commercio-in-Sicilia-f5a0e8ba19e6ad981ae0bca067512b5e_0Il parco commerciale “Isole iblee”, il centro commerciale naturale “Antica Ibla”, Federfarma e il forum dei centri commerciali naturali rete del Val di Noto hanno preso atto che i vertici della Camera di Commercio non intendono recedere di un passo dalla decisione assunta di aumentare il diritto camerale del venti per cento. Una decisione che si scontra con la grave situazione di precarietà che riguarda da vicino la maggior parte delle piccole e medie imprese operanti sul territorio dell’area iblea. “Ancora una volta – dice il presidente del parco commerciale “Isole Iblee”, Gianni Corallo – abbiamo preso atto della volontà, da parte dei vertici camerali, di continuare a persistere su una linea che non ci trova null’affatto d’accordo non foss’altro per il momento critico a livello economico che continua ad imperversare e che non risparmia nessuna tipologia di impresa. Ci dispiace – continua Corallo – che la Camera di Commercio abbia continuato ad essere completamente sorda rispetto alle nostre categorie e ci dispiace che certe decisioni, come ci hanno chiarito gli stessi vertici dell’ente camerale, siano state avallate dalle associazioni datoriali di categoria che, invece, dovrebbero difendere gli interessi dei piccoli e medi imprenditori. La Camcom sostiene che quest’aumento può essere benissimo assorbito dalle imprese a fronte delle decisioni assunte dal Governo nazionale che ha previsto un abbassamento del diritto camerale pari al 35% nel 2015, al 40% nel 2016 e al 50% nel 2017. Dall’altro canto, oltre ad avere ribadito le eccezioni di carattere tecnico già oggetto di un nostro precedente documento, con particolare riferimento alla mancata adozione, secondo noi, di progetti specifici che giustificherebbero il suddetto aumento, abbiamo spiegato che su 105 Camere di commercio presenti in Italia, ben 83 non hanno fatto registrare alcun aumento rispetto allo scorso anno. Ci dispiace, inoltre, che tutto ciò stia accadendo quando la Camera di Commercio di Ragusa può contare su una liquidità di cassa pari ad oltre tre milioni di euro e su ben 15 milioni di euro accantonati per il fondo pensionistico. E in più stiamo procedendo a un matrimonio con le Camcom di Siracusa e Catania, alle prese con parecchi problemi di bilancio, che finirà con il penalizzarci. Al di là di tutto, prendiamo atto di questa chiusura sostanziale che non ci fa comprendere come non siano state assolutamente recepite le esigenze delle aziende locali”.

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