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16/10/2015 -

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IL COMUNE DI RAGUSA PROSEGUE LA BATTAGLIA CONTRO IL PIANO AZIENDALE PRESENTATO DAI VERTICI DELL’ASP7

sanita_soldi_05“Un quadro sconcertante e desolante sotto diversi punti di vista a cui Ragusa, per fortuna, risponde con la piena unità d’intenti di tutti i rappresentanti consiliari”. E’ questo il commento del Sindaco Federico Piccitto, in vista del Consiglio Comunale di giovedì prossimo, dedicato alla discussione dei rilievi elaborati dai capigruppo consiliari rispetto all’atto aziendale ed alla proposta di dotazione organica dell’Asp 7. “I rilievi al piano di riordino della sanità siciliana inviati in una nota congiunta dai Ministeri dell’Economia e della Salute – afferma il primo cittadino – confermano non solo la bontà delle nostre ragioni, ma aspetto ancora più grave, che sulla sanità, come su liberi consorzi ed idrico la Regione Siciliana è riuscita solo ad elaborare l’ennesimo pasticcio. E mentre in Sicilia si tende al caos, a Roma, comunque, non si scherza. La nota congiunta, a leggere i contenuti, ricorda quei medici del ‘600 che praticavano il salasso come rimedio per i mali. A Roma, quindi, si pensa solo a tagliare senza pensare troppo alle conseguenze, a Palermo “pasticciano” senza definire alcunché; ma alla sanità ed ai territori, chi ci pensa? Non possiamo lasciare un tema così delicato come una nave in alto mare senza guida e con qualcuno che forse, sfruttando il caos, toglie perfino gli assi di legno per farla affondare. Per questo – aggiunge il Sindaco Piccitto – ringrazio il Presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Iacono e tutti i consiglieri, che mi hanno affiancato fin dall’inizio in questa difficile battaglia contro il depotenziamento del servizio sanitario nella nostra città e per la salvaguardia di un livello ottimale. Abbiamo già chiesto, e reitereremo al più presto vista l’assenza di risposte, un incontro con l’Assessore regionale Baldo Gucciardi, e nel frattempo, dopo la seduta aperta dello scorso 5 ottobre, è il momento di approvare ed inviare in maniera congiunta le osservazioni al piano che sono  l’unico elemento di ragione nel gran bazar di idee e proposte che caratterizza gli enti superiori”.

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