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22/10/2015 -

Cronaca/

Eroina e hashish da Napoli e Palermo, sgominata gang italo-tunisina operante in diverse province

foto frosio savona 22092006 carabinieri droga eroina

I Carabinieri  hanno arrestato tra Vittoria, Genova, Caltagirone e Palagonia 5 persone ed emesso un divieto di dimora in Provincia di Ragusa e 3 obblighi di dimora nel comune di residenza, pregiudicati italiani e tunisini tutti appartenenti ad un sodalizio specializzato nello smercio di eroina e hashish. Sono state sequestrate complessivamente nel corso dell’indagine oltre 500 dosi. Nello specifico si tratta di Slimani Mohamed (35enne tunisino, disoccupato, pregiudicato), Alimi Habib (41enne tunisino, bracciante agricolo, incensurato), Slama Sabri (20enne tunisino, disoccupato, pregiudicato), Parasole Francesco (24enne vittoriese, disoccupato, pregiudicato), Bouajila Anis (20enne vittoriese, disoccupato, pregiudicato), A.L.B.A. (32enne tunisino, disoccupato, pregiudicato) sottoposto alla misura del divieto di dimora nella provincia di Ragusa, A.I. (38enne calatino, disoccupato, pregiudicato), G.F. (40enne calatino, disoccupato, pregiudicato), sottoposti entrambi alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di Caltagirone, e  infine S.F. (60enne palagonese disoccupato, pregiudicato) sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di Palagonia. L’operazione, convenzionalmente denominata “Ghorab” n arabo “corvo”, dall’appellativo, registrato durante le conversazioni telefoniche e ambientali, utilizzato dai criminali per individuare i militari dell’Arma e avvertire quindi gli spacciatori su strada della loro presenza, conclude un’attività investigativa, iniziata nell’ottobre 2014 e protrattasi fino a luglio 2015, nel corso della quale sono state arrestate in flagranza altre quattro persone, per trasporto e detenzione a fine di spaccio di stupefacenti pesanti, destinato al consumo al dettaglio anche di minorenni vittoriesi, senza contare i numerosi soggetti segnalati al Prefetto di Ragusa per detenzione per uso personale di droga. Genesi dell’attività è stata la denuncia di scomparsa presentata da un genitore disperato per l’allontanamento della figlia, fuggita per amore con il fidanzato tunisino, tossicodipendente e spacciatore. I carabinieri di Vittoria erano riusciti a rintracciarla e sottrarla dalle grinfie del fidanzato carnefice che la teneva segregata sotto l’effetto dell’eroina e  l’aveva costretta a trasportare quasi mezzo etto di eroina, nascosta nelle proprie parti intime, a bordo di un pullman di linea tra Napoli e Vittoria. Da qui le indagini sul giovane tunisino, poi morto per overdose, s’erano allargate a tutto il resto della squadra di spacciatori e trafficanti. Nel febbraio di quest’anno era stato arrestato Slama Sabri mentre scendeva da un pullman appena arrivato da Napoli in piazza Pietro Nenni a Vittoria, che nascondeva nell’intestino 40 grammi di eroina.  E ancora l’arresto di Slimani Mohamed pizzicato mentre cedeva, in pieno centro nei pressi di un istituto scolastico vittoriese, 4 dosi di eroina purissima ad un 29enne incensurato originario di Scicli. Nel marzo scorso era stato arrestato un incensurato libico di 39 anni, Snoussi Moussa Mohamed Moussa, da poco giunto in Italia ma subito assoldato nella rete dello spaccio al dettaglio, sorpreso nella centralissima Piazza Daniele Manin mentre cedeva dodici dosi di eroina a un 26enne incensurato di Caltagirone. Per quanto riguarda l’hashish, sempre a marzo, erano scattate le manette per Parasole Francesco che, nel corso di una perquisizione domiciliare, era stato trovato in possesso di oltre 64 grammi di hashish. Da questi aresti si è allargata l’indagine accertando che i flussi di stupefacente provenivano da Palermo e Napoli, dove il gruppo si andava a rifornire. La droga giungeva sulla piazza vittoriese trasportata da insospettabili corrieri. Vi era poi una vera e propria rete di fiancheggiatori, delle vere e proprie sentinelle, che facevano da staffetta e che indirizzavano gli acquirenti verso i pusher e che, all’occorrenza, avvertivano dell’arrivo di pattuglie della Benemerita, indicandole appunto quali “Ghorab”, corvi. Numerose e importantissime le intercettazioni nel corso dell’indagine. 

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