28-04-2024
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02/12/2015 -

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Ragusa, a rischio la legge 61/81

download (2)Gli ulteriori tagli regionali che colpirebbero la legge sul recupero dei centri storici di Ragusa suscita la reazione dell’associazione VivIbla che scrive: ” Ai nostri politici del territorio vorremmo dire quanto segue: la legge 61/81 ha rappresentato e rappresenta per la città di Ragusa e non solo, uno strumento che ha consentito di intraprendere un percorso importante nel recupero di un luogo di valore inestimabile che è riuscito a diventare sito dell’Unesco grazie all’immenso patrimonio artistico che i nostri padri ci hanno lasciato. Di tutto ciò ne ha beneficiato non solo Ragusa, ma anche tutto il territorio del sud-est che ha visto un incredibile sviluppo turistico i cui visitatori si sono riversati a Ibla e anche in tutto il territorio provinciale. I fondi impiegati hanno visto rivivere e risorgere splendidi palazzi barocchi, chiese, facciate, strade e vicoli medioevali, generando un movimento economico colossale che è sotto gli occhi di tutti. Pur tuttavia nonostante il lavoro svolto c’è tanto ancora da fare, dai parcheggi alla rivisitazione dell’intera rete idrica e fognaria, al recupero di interi quartieri: S.Paolo, Velardo, Salita Castello, via Torrenuova, il recupero e l’illuminazione degli antichi percorsi storici medioevali di entrata e uscita dalla città, le numerosissime edicole votive testimonianze artistiche tangibili delle devozioni del popolo ragusano, l’illuminazione artistica del Duomo e dei palazzi che insistono nell’omonima piazza e lungo il Corso XXV Aprile, il recupero delle facciate, ecc… Sarebbe un gravissimo danno economico non solo per la città di Ragusa ma anche per l’intera provincia se questo percorso di valorizzazione intrapreso nell’81 con l’omonima legge, dovesse non più continuare attraverso il mancato finanziamento della legge. Sarebbe considerato dalla collettività tutta un fallimento e una sconfitta della politica locale e dei rappresentanti provinciali mandati a Palermo per tutelare gli interessi della provincia e della città capoluogo dove hanno raccolto molti consensi. Ibla è un bene e un valore assoluto nell’ambito di tutto il sud-est, tutto il mondo la invidia proprio perché ha conservato una caratteristica unica non presente da nessuna parte: l’impianto urbanistico medioevale e contestualmente una architettura barocca. Inoltre è un sito che può, da solo, porre le basi per uno sviluppo turistico-economico imponente che potrà servire per dare lavoro ai nostri giovani, ai nostri figli. Pertanto invitiamo i nostri rappresentanti a Palermo a non abbassare la guardia e a non rinunciare a lottare per la 61/81, la popolazione ragusana saprà discernere e dare il consenso elettorale a chi difenderà il territorio e salvare la Legge 61/81 significa difendere l’economia di Ragusa”.

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