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29/04/2016 -

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Sabato sera a Vittoria il film “Con gli Occhi di Pompeo”

 

9588La Camera del Lavoro di Vittoria  e l’Auser,  sabato 30 aprile alle ore 18:00 presso la sede Auser di Vittoria in via Bari 87, presenteranno il film documentario sulla storia di Pompeo Colajanni, per la regia di Enzo Rizzo . Avvocato siciliano, nato a Caltanissetta il 4 gennaio  1906 , negli anni venti da antifascista convinto e militante del PCI clandestino, si adoperò per la costituzione di una organizzazione nella quale si ritrovarono i giovani repubblicani, socialisti, anarchici e comunisti. Per questa attività  venne arrestato. L’8 settembre 1943 Colajanni, inquadrato come tenente di complemento presso il Reggimento Nizza Cavalleria di Pinerolo, in Piemonte, si vede negato l’avanzamento a capitano per i suoi precedenti antifascista. Si attivò quindi nella costituzione di un primo nucleo di resistenza da cui avrebbero preso forma le Brigate Garibaldi  del Piemonte. Attivo e popolare tra i partigiani garibaldini, Colajanni prese il nome di battaglia di Barbato (in onore del medico socialista Nicola Barbato, protagonista dell’esperienza dei Fasci siciliani) e guidò attivamente la lotta partigiana, esponendosi spesso direttamente nelle operazioni di guerriglia. Barbato divenne la figura centrale delle formazioni garibaldine del Piemonte e prese parte al continuo potenziamento delle forze partigiane nella zona; il 14 marzo 1944 divenne comandante della IV Brigata Garibaldi Cuneo e il 22 maggio 1944 assunse il comando militare della 1ª Divisione Garibaldi Piemonte. Nell’aprile 1945 Barbato organizzò la marcia delle formazioni partigiane su Torino da varie direzioni; l’attacco ebbe inizio il 19 aprile 1945 con l’assalto  contro il presidio fascista repubblicano di Chieri che venne sconfitto dopo uno scontro a cui presero parte anche reparti dell’11ª Divisione Garibaldi e del Gruppo Operativo Mobile di Giustizia e Libertà. L’anniversario della Liberazione cade quest’anno in un complesso di vicende europee che riporta l’orologio della storia in un tempo dove la civiltà e le pratiche democratiche erano pesantemente oscurate. Una profonda crisi economica da cui si riesce con difficoltà a vedere una via d’uscita, il proliferare di movimenti di chiara marca neonazista e neofascista che arrivano fin dentro i governi, e il panorama drammatico di decine di migliaia di migranti in fuga da guerre e disperazione che ricevono come risposta dalla politica e dalle istituzioni quasi esclusivamente muri e abbandono, devono far riflettere tutti sull’inquietante e gravissima china che sta prendendo il vivere civile. Non è questa la società che sognavano i combattenti per la libertà. Non è questo il futuro cui aspiravano migliaia di partigiani come Colajanni e tutti gli antifascisti che in ogni parte d’Italia si assunsero in prima persona la responsabilità per la liberazione del Paese. Per questo auspichiamo che questo 71° anniversario della Liberazione sia vissuto con piena e robusta memoria.

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