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08/01/2019 -

Sindacati/

Decreto sicurezza, la Cgil di Ragusa ribadisce i dubbi sulla costituzionalità

La Cgil interviene ancora contro il decretato del governo sugli immigrati, ribadendo che “nell’ambito della divisone tra poteri  la Costituzione Italiana stabilisce precise prerogative alla Corte Costituzionale che non possono essere assorbite dall’atto di firma da parte del Presidente della Repubblica, stabilendo in questo senso l’esercizio di bilanciamento tra i Poteri nello Stato”. “Per fortuna – prosegue il sindacato – i dubbi espressi sulla norma non nascono dalla sola riflessione del segretario provinciale della Cgil di Ragusa bensì da diversi Sindaci e altrettanti rappresentanti istituzionali come i Presidenti delle Regioni di diverso orientamento politico. E prima ancora da diversi esperti e studiosi. Ogni giorno, anche a livello locale crescono le prese di posizione contro il DL Sicurezza di Salvini da parte di amministratori ed esponenti della società civile. Per cui siamo assolutamente convinti di aver intrapreso la giusta strada  a difesa dei lavoratori, di tutti i lavoratori senza distinzione, perché la nostra storia ci insegna che le lotte del movimento dei lavoratori hanno segnato conquiste in un ottica di avanzamento progressista delle società. La divisione tra stranieri e italiani, ma anche tra vecchi e giovani, tra meno garantiti e più garantiti, in questi anni ha prodotto un indebolimento generale delle condizioni di tutti i lavoratori, perché nella guerra fra poveri perdiamo tutti”. “Siamo determinati a continuare su questa strada, – ribadisce la Camera del Lavoro – forti del nostro ruolo e del nostro radicamento a partire da questa provincia dove la  Cgil di Ragusa con 37.304 iscritti è in crescita rispetto al 2016, non a caso siamo risultati primi nelle  elezioni delle  RSU nel pubblico impiego, nella sanità,  nella scuola, nell’igiene ambientale nel 2018. E soprattutto siamo convinti del  nostro forte radicamento tra i lavoratori, infatti, da anni chiediamo che si faccia la legge sulla rappresentatività, così come previsto dall’art. 39 della Costituzione. Ricordiamo che la nostra battaglia contro la legge Fornero la conduciamo da anni con tutti i governi che si sono avvicendati nelle ultime legislature. Per cambiare il sistema previdenziale e  per sostenere sviluppo e occupazione siamo scesi in piazza a livello  mobilitazione nazionale il 2 dicembre 2017, dopo l’esito del confronto con il Governo Gentiloni sul tema della previdenza, considerato insufficiente. Tuttavia la vertenza sindacale in quella circostanza ha prodotto alcuni importanti risultati, quali l’Ape social, l’ampliamento delle categorie dei lavori gravosi”.

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