Aveva condotto un peschereccio con 311 migranti di cui 99 minori anche neonati. Si chiama Ibrahim Allem; i migranti provenivano da Eritrea, Bangladesh e Siria. E’ lo sbarco avvenuto a Pozzallo l’11 giugno – ormai è difficile tenere il conto -. Centinaia di migranti sono stati inviati in altre strutture, prima fra tutte quella di c.da Cifali a Ragusa mentre gli altri permanevano al centro di Pozzallo ed altri ancora sono stati sistemati in un plesso sito nella zona industriale adibito, per emergenza, a dormitorio. Gli sforzi delle forze del’ordine sono enormi in quanto il centro è sovraffollato. Per addivenire all’identità dello scafista ci sono volute 20 ore di lavoro continuative, senza sosta per nessuno, personale di Polizia Giudiziaria, interpreti ed avvocati. I migranti hanno raccontato di violenze inaudite (elemento ricorrente) durante la permanenza nei centri di “reclutamento” in Libia per poter partire per il viaggio in Italia. Ogni migrante ha pagato in media 1.700 dollari per un totale di più di 500.000 dollari che sono andati quasi tutti agli organizzatori ed una piccola parte agli scafisti.