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10/07/2014 -

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La guerra nel Pd ragusano

download (1)Dopo l’assemblea provinciale di venerdì scorso che ha visto l’elezione a presidente del partito di Bartolo Giaquinta, interviene il segretario del circolo Pippo Tumino, Gianni Lauretta che parla di capibastone che non possono decidere indisturbati. “Nella qualità di segretario del circolo Pippo Tumino, che conta 46 delegati in seno all’assemblea provinciale, sono rimasto senza parole leggendo il documento del segretario del secondo circolo, con 14 delegati in assemblea, che tenta di giustificare, arrampicandosi sugli specchi, l’alleanza con Comiso e Vittoria, portando all’emarginazione politica la città di Ragusa”.  Il segretario del primo circolo aggiunge: “Questa  non è solo una questione politica, bensì abbiamo a che fare con il mancato rispetto delle regole. Nel documento del secondo circolo si fa riferimento ad un auspicio, quello del superamento di una fase di impasse per fare politica nell’interesse dei cittadini, cosa che, da segretario del circolo Pippo Tumino, abbiamo sempre ricercato con costanza senza ricevere analoghe attenzioni. Ritengo che l’impasse non si superi se chi ha la maggioranza (e in proposito mi chiedo: ma esiste ancora questa maggioranza?) conceda alla minoranza la presidenza dell’assemblea provinciale.  Forse il consenso elettorale di Calabrese fa paura? Si afferma, inoltre, che la figura di presidente deve essere rappresentativa, serena ed equilibrata. Come si può restare sereni ed equilibrati quando si ha a che fare con attacchi costanti e denigratori infondati?” Lauretta, poi, aggiunge che l’immobilismo di Denaro di certo non è stato causato dalla, che a dire della maggioranza è stato causato dalla minoranza.

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