28-03-2024
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Approvati i distretti turistici siciliani. Quello ibleo riunisce i 12 Comuni

L’assessorato regionale al Turismo ha firmato il decreto per l’approvazione dei distretti turistici siciliani. Tra questi c’è anche il Distretto turistico degli Iblei che riunisce i 12 comuni della provincia di Ragusa, nonché 6 limitrofi al territorio ibleo (Rosolini, Pachino, Mazzarrone, Grammichele, Licodia Eubea e Vizzini), la Camera di Commercio di Ragusa e dieci associazioni private individuate con un bando ad evidenza pubblica. I distretti sono distinti in due fasce: nella prima sono inseriti quelli considerati a piena maturità, nella seconda i distretti che sono sottoposti a forme e misure di assistenza e accompagnamento. Vi sono anche distretti a carattere tematico e 15 a carattere territoriale, tra i quali, quello degli Iblei. Per il completamento dell’iter di riconoscimento, i Distretti dovranno fare pervenire all’assessorato regionale del Turismo, sport e spettacolo, entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del decreto assessoriale sulla Gazzetta ufficiale della regione siciliana, l’atto costitutivo debitamente sottoscritto ed il regolamento organizzativo che riportino i ruoli, le funzioni, le responsabilità dei soggetti aderenti, nonché il piano di sviluppo turistico previsto dall’articolo 7 comma 2 della legge regionale del 15 settembre 2005.

NELLO DIPASQUALE: NOTTURNO CON SECCHIO

La notizia più inquietante: mercoledì sera nell’autobus che da Ragusa porta a Roma è successo il finimondo perché una signora di mezza età si rifiutava di viaggiare accanto ad uno straniero. Sono intervenuti i carabinieri e si sono accumulate due ore di ritardo, con sollevazione collettiva per il disservizio e moto di sdegno da parte della componente italico-democratica del bus, il 50 per cento dei presenti, vergognata per la connazionale razzista. E’ un episodio che spiega cosa servirebbe agli abitanti del territorio: tenere ben fissi nel cervello i princìpi supremi dello Stato repubblicano. Qualche giorno addietro Ermanno Olmi in un bellissimo dialogo a Che tempo che fa (visibile su you tube) ha iniziato dicendo “come va?”. Sappiamo che non va bene anche qui, giù da noi. La donna del bus con la sua ignoranza e cattiveria ce lo conferma, e allora ci si chiede cosa possa fare una città per ritrovare la serenità che sostituisca gli eccessi di benessere che non sosteniamo più. Non c’è risposta e non c’è soluzione se non si riparte dai princìpi di uguaglianza e di libertà; poi, forse, pian piano, ci ritroveremo. Se si riparte da qui si nota che lo scollamento con chi ci governa è enorme, – loro non sono indignati – ed anzi continuano ad inventarsi scuse per respingere la realtà. Solo un equilibrio fra i sentimenti della popolazione e quelli della classe dirigente può far rinascere la nostra comunità. Al momento siamo amministrati da un sindaco che non soffre la nostra crisi e che nutre l’intima persuasione della imbattibilità, del successo, del dominio. Il dramma di Ragusa è evidente, siamo spaesati e non abbiamo la forza di recuperare la povertà che ci ha reso buoni lavoratori, e non sappiamo neanche avvalerci della modernità perché questa è basata sul sapere, e noi, invece, per proteggere il nostro sistema siamo costretti a respingere la conoscenza. Tutto è precipitato in pochi mesi, l’impalcatura residuale è marcia. Nello Dipasquale, però, resiste. Fa pena più che rabbia. Il suo conformismo è inadeguato persino per la borghesia conservatrice che si sentiva garantita nei privilegi e negli affari, e tutti i ragusani ormai soffrono questo personaggio (al di là dei sondaggi telefonici a cui ogni ragusano doc risponderebbe con la connaturata prudenza contadina) che si ostina a maneggiare la cosa pubblica con grande spavalderia e metodi da antica civilità politica. La prima uscita di Territorio ha certificato questa stanca angoscia. Sperava in un botto con duemila persone e ne ha racimolato 500, moltissime delle quali precettate fra lavoratori di cooperative sociali, disoccupati in attesa di posto, gente ossequiosa o obbligata verso il potere. Significativo lo sforzo di un consigliere che aspira al rimpasto che si è “impegnato” per portare 50 cittadini: scambio tra adesione e compartecipazione. Ed ora che fa il nostro primo cittadino con Territorio oltre a tenerlo in piedi come luogo di decantazione? Uno spazio ambiguo, incerto e ammiccante che forse è maturato prima delle elezioni e che ci riporta ai patimenti costrittivi di Riccardo Minardo. Appena il deputato regionale è stato arrestato, a Dipasquale è spuntata l’idea di questa nuova formazione trasversale che lo affrancasse da tutto e da tutti. Un luogo da cui studiare l’exit strategy più confacente al sogno di divenire deputato. E noi, i sudditi indignati e silenziosi che possiamo fare in questo caos, oltre ad aspettare? La tristezza ci soffoca, serve un po’ d’aria. Solo dopo le 22, ce lo intima Nello Dipasquale. Dopo le 22 per posare in strada l’immondizia. Qualche ora di libertà al buio, magari sfiniti dal lavoro, mezzi addormentati e già impigiamati, con i bambini soli in casa. Possiamo scendere in strada dopo le 22, e trascinarci dietro i nostri resti come i mendicanti che la notte trasferiscono da un angolo all’altro le loro misere cose. L’ultima opera di Nello Dipasquale: Notturno con secchio, sonata per i ragusani.

Vittoria, mercato rionale nel degrado La Rosa di Fds promuove un sit-in

Sabato dalle 9.30 protesta per sollecitare il Comune di Vittoria a intervenire sul problema del degrado del mercato rionale. Il sit-in è organizzato dal consigliere comunale di Forza del Sud, Andrea La Rosa, ma parteciperanno anche i consiglieri della lista “Un nuovo inizio”. Il raduno è previsto all’ingresso del mercato rionale adiacente la Fiera Emaia.

AEROPORTO DI COMISO, ARRIVA L’ULTIMA TRANCHE DI FINANZIAMENTI

Il dirigente regionale Luciano Calandra ha emesso, per conto della Regione siciliana, la somma di 1.125.000 euro a saldo del finanziamento totale di 4,5 milioni in favore del Comune di Comiso, vincolato alle spese di supporto all’avvio delle attività dell’aeroporto. La prima tranche, di 3.375.000 euro era stata liquidata il 27 settembre. Ad annunciarlo è stato l’on. Pippo Digiacomo del Partito democratico: “La Regione ha fatto fino in fondo la sua parte facendo seguire i fatti alle promesse. Purtroppo da parte del governo nazionale ancora nessun segnale positivo”.

Incontro del Prefetto con il Soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali

Il prefetto Giovanna Cagliostro ha avuto un incontro col Soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa, Alessandro Ferrara, nel quale sono state affrontate le diverse tematiche che interessano lo straordinario patrimonio architettonico, culturale ed ambientale della provincia iblea con particolare riferimento alla difesa del territorio ragusano. E’ stata evidenziata l’opportunità di un incisivo controllo al patrimonio naturalistico ed archeologico che arricchisce la provincia, al fine di evitare il protrarsi di fenomeni di aggressione e compromissione del territorio. E’ stata, inoltre, ribadita la centralità della valorizzazione dei diversi siti archeologici ed architettonici presenti, quale volano per un efficace ed utile rilancio dell’economia iblea.

Bacino montano, arrivano i fondi per la valorizzazione

In arrivo la seconda tranche dei fondi destinati alla valorizzazione del bacino montano della provincia di Ragusa. L’importo previsto, pari a 154.545 euro, servirà a coprire gli interventi di sostegno e valorizzazione del territorio indicati dai Comuni beneficiari del finanziamento. Al fine quindi di procedere alla fase esecutiva degli interventi, nei giorni scorsi si è svolto un incontro, presieduto dall’assessore provinciale al Territorio e Ambiente, Salvo Mallia, con gli amministratori dei Comuni di Chiaramonte Gulfi, Ragusa, Monterosso e Giarratana per individuare il programma degli interventi da realizzare con le somme in arrivo. Tra l’altro, su proposta dell’assessore Mallia, il tavolo ha deciso di destinare una parte dei fondi all’aggiornamento del Piano provinciale Territoriale, con particolare riguardo al Piano d’ambito montano, che costituisce uno degli elementi principali dello stesso piano. L’aggiornamento del piano costituisce uno degli impegni programmatici più importanti per l’amministrazione provinciale, che risulta la prima in assoluto nel panorama regionale ed una delle poche del Sud, ad essersi dotata di questo strumento. “Il Piano Territoriale provinciale – afferma Mallia – è stato pensato come strumento mirato a recepire, in un quadro unitario, gli intendimenti pianificatori locali e, soprattutto, finalizzato ad individuare una strategia comune di intervento sul territorio atta ad assicurare la dotazione infrastrutturale, a valenza sovracomunale, più idonea e confacente agli obiettivi di sviluppo socio – economico che la Provincia intende conseguire”, conclude l’assessore provinciale al Territorio e Ambiente Salvo Mallia.

La crisi del Consorzio Universitario, parla Giovanni Mauro

In merito alle polemiche di questi giorni sulla riduzione della presenza universitaria a Ragusa, il sen. Giovanni Mauro, ex presidente del Consorzio Universitario ha dichiarato: “Ritengo che sia giusto, nei confronti degli studenti e delle loro famiglie, offrire un contributo di verità al dibattito di questi giorni sull’Università a Ragusa. Bisognava riuscire nell’intento di consentire agli studenti di poter completare il percorso che hanno iniziato a Ragusa, offrendo loro serenità e certezze. Secondo questa idea, l’intervento dell’on. Incardona è stato opportuno, pertinente e tempestivo anche perché metteva in campo una proposta che va valutata con serietà. Sicuramente nessuno poteva immaginare che si sarebbe arrivati alla cessazione di alcuni corsi di laurea, – scrive Giovanni Mauro – senza garantire ciò che è stato concesso in passato, come è accaduto per Scienze dell’Amministrazione a Modica e Informatica a Comiso, dove il percorso degli studenti è stato portato a compimento. E dire che la città della Contea, nei confronti dell’Ateneo catanese, aveva oltre cinque milioni di euro di debiti non sanati e non sanabili; a Comiso, si ricorderà, l’Ateneo procedette con i decreti ingiuntivi e, tuttavia, i corsi arrivarono a naturale conclusione. In questa polemica c’è chi invoca – scrive Giovanni Mauro – le difficoltà caratteriali del Rettore Recca come alibi di impraticabilità di confronto. Certo non abbiamo conosciuto oggi il carattere del Rettore! L’abbiamo affrontato con autorevolezza, senza piegare la schiena, e portando a compimento i programmi. Autorevolezza che, anche oggi, ci avrebbe consentito di tutelare le aspettative dei nostri ragazzi e delle loro famiglie. Di Raimondo ha già dimenticato il supporto che il sottoscritto, – scrive Giovanni Mauro – fino allo scorso luglio, ha fornito a lui ed al Consorzio? Certamente non è stato un impegno per soddisfazione personale, ma in rappresentanza del partito Forza del Sud e sempre di concerto con l’on. Carmelo Incardona. Non si può accusare, dunque, il nostro deputato regionale di disinteresse nei confronti dell’Ente. Concludendo, avremmo preferito – scrive Giovanni Mauro – che il Pdl si fosse soffermato a riflettere sulla proposta di Forza del Sud, cioè quella di programmare un rimborso o un contributo spese per gli studenti che saranno costretti ad andare a Catania, o che ne avessero presentata un’altra. Questo non è avvenuto e la politica e i suoi vincoli di coalizione non possono nutrirsi delle carni dei bisogni della gente. Rispetto a questo – conclude Giovanni Mauro – non resteremo mai in silenzio”.

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