28-04-2024
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Archivi mensili: Ottobre 2011

Gli stranieri e la provincia iblea: la più multietnica in Sicilia

Ragusa è la provincia siciliana con il maggiore aumento nel numero degli stranieri residenti. Un più 13,4 per cento che porta la popolazione a 20.956. Il territorio ibleo, per numero assoluto, è il terzo, dopo Palermo 28.496) e Catania (25.908). I dati sono stati presentati giovedì mattina a Palermo da Caritas italiana nell’annuale rapporto stilato in collaborazione con la Fondazione Migrantes. Presente anche Vincenzo La Monica di Caritas Ragusa. A livello locale il dossier verrà presentato in maniera dettagliata l’11 novembre alla Camera di Commercio alle 10.30. In quella sede verranno divulgati dati più approfonditi sulla provincia e sui dettagli comunali, sui settori lavorativi, sulla scuola, sulle rimesse e sull’impatto che la crisi sta avendo nel confronto col mondo dell’immigrazione. Un dato importante, intanto, emerge proprio sui nuovi nati stranieri nel 2010. In vetta ai comuni isolani c’è Santa Croce, (28,7%), seguita da Scicli (24,3%) e poi Vittoria (13%). In provincia di Ragusa, in termini percentuali, c’è il più alto numero di alunni stranieri, sono il 5.3 per cento della popolazione scolastica con una media isolana che non arriva al 3 per cento. Un incidenza che riflette quella più generale del numero degli stranieri regolarmente residenti: nel Ragusano il 6.6 per cento della popolazione è di origine straniera, a Ct solo il 2.4 per cento, a Messina il 3.6. Per quanto riguarda poi la distribuzione territoriale a Ragusa la comunità più presente rimane quella tunisina, con 6.962 presenze. Seguono i rumeni, che sono 5.169. Poi ci sono gli albanesi, presenti in 2.959. La presenza polacca è sotto le mille unità, esattamente 785, in maggioranza badanti di persone anziane o con disabilità. In provincia gli stranieri occupati sono più di sedicimila.

Prima trasferta, prima vittoria Sabato la Savio gioca al Palazama

Comincia nel migliore dei modi la nuova stagione della Savio – L’Informatica Ragusa, che coglie un largo successo in casa del Basket club Zafferana. I ragusani hanno vinto per 86 – 56. La partita si è incanalata subito nei binari giusti per la Savio che, opportunamente istruita in tal senso da coach Brugaletta, è entrata in campo da subito con un atteggiamento attento e determinato, riuscendo così a far valere il maggiore tasso tecnico, senza soffrire più di tanto della fisicità e della grinta degli etnei. Conclusa dunque agevolmente la prima trasferta, si aspetta ora l’esordio casalingo di sabato, alle 18.00 al Palazama, contro il Basket Club Valverde. Tabellino L’Informatica: Baglieri 4, Dipasquale 4, Brugaletta 10, Occhipinti, Rubino 4, Tumino 30, Asaro, Lissandrello 18, Zago 14, Ferchichi 2, Filesi. Coach Brugaletta, vice Buscema.

Il nuovo film di Alessia Scarso

Il cortometraggio “Disinstallare un amore”, opera prima della regista modicana Alessia Scarso, prodotto dalla “Arà produzioni” è stato presentato alla direzione generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Un’occasione prestigiosa, dato che nella sala intitolata a Carmelo Rocca (storico direttore generale per il Cinema, originario di Scicli), finora non era stato mai proiettato un cortometraggio

Raddoppio RG-CT, Antoci rassicura

In relazione alla richiesta dell’on. Sebastiano Gurrieri di un incontro al Cipe per verificare lo stato dell’arte della procedura per la Ragusa-Catania, il presidente della Provincia di Ragusa Franco Antoci chiarisce che: “Il ministero dell’Economia e Finanze ha finalmente esitato le delibere Cipe di approvazione dello schema di convenzione con il concessionario dei lavori per il raddoppio della Ragusa-Catania. Com’è ormai ben noto – aggiunge Antoci la prima delibera di approvazione della convenzione era stata esitata dal Cipe nel mese di luglio dello scorso anno e, in sede di validazione, il Ministero dell’Economia aveva richiesto una serie di modifiche ed integrazioni che erano state approvate dal Cipe con la seconda delibera dello scorso 3 agosto. Abbiamo avuto oggi la notizia che proprio ora le due delibere sono state restituite al Dipe, che è l’organo preposto alla conduzione del procedimento, per essere sottoposte alla firma definitiva del Presidente del Consiglio e al visto della Corte dei Conti. Nel frattempo – ha detto ancora Antoci – la Direzione Anas Concessioni e Programmazione potrà riprendere il procedimento di affidamento della concessione, già arrivato nella fase intermedia di evidenza pubblica e sospeso proprio in attesa dell’approvazione della convenzione”. L’ulteriore passaggio burocratico con la trasmissione delle delibere al Dipe viene salutato positivamente dal presidente Antoci: “Si tratta di un passo decisivo nella definizione dell’iter per l’individuazione del concessionario e la realizzazione dell’opera”.

Centro ricerca di C.da Perciata, Antoci:”lo stallo è colpa della Regione”

“Mi è sinceramente dispiaciuto leggere le dichiarazioni dell’assessore regionale alle Risorse Agricole Elio D’Antrassi, in visita al Centro di ricerca ibleo di contrada Perciata a Vittoria, che ha riversato sulla Provincia lo ‘stallo’ della struttura”. Così il presidente Franco Antoci interviene sul Centro e sul ruolo della Provincia all’indomani della visita di D’Antrassi. “Sarei stato lieto, se invitato o almeno informato, di accoglierlo presso una struttura di proprietà della Provincia – aggiunge Antoci – e sarei stato soprattutto disponibile a fornirgli tutte le informazioni che evidentemente l’assessore non aveva. Gli avrei fatto notare che il presidente del Centro è il suo dirigente, professor Salvatore Barbagallo, anch’egli non presente. Questi, assieme al presidente della Provincia e al preside della Facoltà di Agraria, in forza del protocollo a suo tempo sottoscritto, ha seguito le fasi, dolorosamente lunghe per colpa della Regione, dell’avvio del Centro. La Provincia ha il solo onere di fornire i locali e la custodia degli stessi. L’assessore D’Antrassi – ha detto ancora Antoci – dovrebbe sapere che i ricercatori selezionati dalla Regione sono stati contrattualizzati e poi, per cavilli burocratici, non pagati se non a seguito di una transazione avvenuta nel mese di luglio presso l’Ufficio provinciale del Lavoro e che, inoltre, i nuovi contratti sono ancora in fase di stipula. Di questo e dell’organizzazione della struttura si è ampiamente discusso il 14 settembre a Palermo con i professori Barbagallo e Russo – ha detto Antoci -, proprio per verificare gli ulteriori passi da compiere e il piano industriale da redigere, avendo in questo la Regione un ruolo fondamentale sul piano organizzativo e finanziario. Accolgo quindi con molto piacere la notizia del prossimo invito a Palermo da parte dell’assessore e spero che, senza scaricare sulla Provincia, responsabilità non sue, si possa finalmente prendere atto che il Centro per funzionare ha bisogno di stabilità e di certezze, per essere veramente al servizio delle imprese del territorio ibleo”, conclude il presidente Antoci.

Italia dei Valori: “Quale futuro per la nostra università?”

Italia dei valori di Ragusa torna a parlare di Università nel capoluogo e della chiusura dei corsi di Agraria e Giurisprudenza. “Italia dei valori – si legge in un documento – ha denunciato l’insipienza e l’incapacità di quegli esponenti politici che da anni amministrano la presenza dei corsi universitari attraverso il Consorzio Ibleo, ente che poco ha di economico, ma molto di clientelare e di apparato di sottogoverno”. “Il futuro ci preoccupa – si legge nella nota di Paolo Pavia dell’Idv – perché le tensioni degli ultimi mesi tra Università di Catania e Consorzio ibleo non si sono affatto stemperate, anzi ci sembra che a tutt’oggi sfugga a quegli amministratori che la partita per il mantenimento della Facoltà di Lingue non è conclusa, ma è appena cominciata”. In uno dei punti dell’ordine del giorno della seduta del Senato accademico che si terrà venerdì pomeriggio si legge “Disattivazione delle facoltà”. “Ciò significa che l’iter per l’afferenza ai dipartimenti dell’organizzazione delle attività didattiche è già cominciato – dice ancora Pavia -. Questo non vuol dire che l’anno prossimo la Facoltà di Lingue non ci sarà più, ma significa che si dovrà pervenire ad un nuovo assetto organizzativo attraverso passaggi statutari e normativi molto delicati. Significa altresì che gli amministratori del Consorzio universitario Ibleo devono porsi seriamente l’obiettivo di intrattenere rapporti corretti e sereni con l’Ateneo catanese, perché altrimenti anche quell’ultima ‘stanza’ rimasta aperta potrebbe finire per chiudere”, conclude Paolo Pavia nel comunicato dell’Italia dei valori.

Costone sud di Ragusa Ibla. Dopo 14 anni nessun consolidamento

C’è un costone ad Ibla, quello del versante sud, nell’area compresa fra la circonvallazione-via Ottaviano e via Torrenuova, secondo una direttrice orizzontale che va dalla chiesa di S. Barbara di via Sveva fino a via Petronilla, che ha condizioni di “precarietà statica”. Lo hanno scritto i progettisti, estensori del progetto di consolidamento dei fronti rocciosi di questo versante, nel lontano 2002. Eppure, ad oggi, il costone non è stato consolidato nonostante questo versante sia oggetto di Pai, cioè piano di assetto idrogeologico e, soprattutto, nonostante da un decennio sia pronto il progetto, siano stati stanziati i soldi e da anni siano state acquisite tutte le autorizzazioni. C’è un comunicato stampa dell’agosto del 2010 del Comune di Ragusa, a firma dell’allora assessore Giaquinta, che diceva che in tempi brevi sarebbero state avviate le procedure per la gara di appalto. E siccome, a seguito di quel comunicato non è accaduto nulla, l’allora consigliere di quartiere Gianni Giannone aveva proposto alla circoscrizione di Ibla di presentare un esposto in Procura. Dopo la “minaccia”, un mese dopo, il Comune si era premurato di scrivere una determina dirigenziale per l’approvazione di una somma suppletiva di oltre 200 mila euro, necessari per pagare le spese ulteriori di progettazione. “Dalla data della determina, il buio – afferma Giannone -, perché siamo arrivati alla fine di ottobre dell’anno successivo e per il costone non sono ancora iniziati i lavori di consolidamento. Da voci di corridoio si dice, infatti, che adesso la famosa disponibilità di fondi per questo progetto non esiste più e allora mi chiedo: perché si è perso così tanto tempo e chi è responsabile di questa perdita di tempo?”. L’opera è stata prevista nel piano triennale delle opere pubbliche ’97-’99.

Un centro giovanile nei locali dell’ex tribunale

Che fine faranno i locali ristrutturati ed accoglienti di via Giacomo Matteotti, sede fino a qualche giorno fa del corso di laurea di Giurisprudenza a Ragusa? Le lezioni sono state chiuse, le aule sono deserte, i giovani sono scomparsi non solo dall’ex tribunale, ma anche dal quartiere, dalle tante case del centro storico prese in affitto, dagli esercizi commerciali, dalle cartolerie, dagli autobus urbani, dai ristoranti. C’è meno vita nel centro storico di Ragusa senza gli studenti universitari. E c’è il vuoto nei locali di via Matteotti che prima ospitavano le speranze nel futuro, le ansie preesame, le chiacchere fra colleghi. Eppure la struttura è accogliente, funzionale, pronta e predisposta ad accogliere persone. Perché non creare un centro di aggregazione giovanile, un punto di riferimento socioculturale, un mezzo per attirare gente al centro storico? Da tempo i giovani chiedono uno spazio di aggregazione, da poter gestire in autonomia, per avere modo di esprimere la propria creatività (vedi l’occupazione dell’ex hotel San Giovanni). In tanti seguirebbero corsi di musica, arte, pittura, cinematografia, fotografia, clowneria; si potrebbero tenere incontri culturali, proiezioni di filmati, cineforum, socialforum e una miriade di altre iniziative che coinvolgerebbero centinaia di persone ridando suoni, colore, musica ad un quartiere che rischia sempre più di trasformarsi in un deserto di viuzze e palazzi, popolato di notte da auto in sosta. Sarebbe anche un luogo di integrazione interculturale, vista l’alta densità abitativa di cittadini extracomunitari e comunitari nel quartiere. Non mancherebbero i servizi a supporto del centro giovanile e si garantirebbe una notevole boccata d’ossigeno all’economia dei piccoli negozi. Un sogno o la possibile riconversione di una struttura a sostegno dei giovani, dei commercianti e dei cittadini che vivono e operano al centro?

Acate, sequestrato caseificio abusivo La Polstrada denuncia un gelese

La Polizia Stradale di Ragusa e di Vittoria ha sequestrato un caseificio abusivo e denunciato alla Procura di Ragusa un gelese di 48 anni, residente a Vittoria, per vendita di prodotti pericolosi per la salute. L’attività investigativa è nata da un controllo effettuato sulla strada provinciale nr. 2 per Acate al conducente di un furgone che trasportava dei latticini. Il mezzo era privo di assicurazione. Alla richiesta di fornire i documenti della merce trasportata il conducente, un gelese di anni 48, residente a Vittoria, non era in grado di fornirli, nonostante avesse all’esterno reclamizzato il nome di un caseificio di Acate. Il mezzo era privo di adeguata coibentazione ed all’interno, la merce trasportata, consistente in decine di chili di vari formaggi, era invasa da moscerini e mosche, senza alcuna certificazione sull’origine, motivo per cui è stato posto sotto sequestro in quanto pericolosa per la salute pubblica. Vi era anche del latte privo della tracciabilità del quale il proprietario non forniva alcuna notizia sulla provenienza. Gli agenti hanno richiesto la collaborazione del personale del Dipartimento di Sanità veterinaria del distretto di Vittoria, con il quale hanno proceduto alla verifica dei locali del caseificio accertando che era privo di ogni autorizzazione. All’interno dello stesso vi erano altri latticini, anche questi privi di tracciabilità, che sono stati sequestrati dai medici del Dipartimento che hanno eseguito contestualmente al prelievo dei campioni al fine di procedere alle analisi di laboratorio. Il fermato è stato denunciato alla Procura di Ragusa anche per guida senza patente, in quanto, con false denunce di smarrimento (sapeva che gli sarebbe stata revocata la patente a seguito di condanna) era materialmente in possesso di due patenti e così aveva guidato per 9 anni.

Farmacie di Turno a Ragusa


Il notturno di giorno 27 è garantito dalla farmacia Giampiccolo di corso Italia 303, mentre il turno di notte di giorno 28 è affidato alla farmacia Guccione di via Carducci 107.

Caso Fontana Nuova L’Ordine Architetti con Ferrara

L’Ordine degli Architetti di Ragusa prende le distanze da quanto dichiarato dalle associazioni ambientaliste che hanno attaccato l’operato del Soprintendente di Ragusa, Alessandro Ferrara, al quale hanno aspramente chiesto di esercitare il ruolo di tutela attiva del territorio verificando le autorizzazioni rilasciate in verde agricolo. “Il ruolo di tutela attiva è stato sempre sostenuto dal Soprintendente. Dalla difesa del Piano Paesaggistico, condivisa dall’Ordine degli architetti, alla regolamentazione dei parchi fotovoltaici e delle costruzioni in zona agricole. Su queste tematiche l’Ordine ha elaborato una serie di documenti miranti alla salvaguardia e valorizzazione del territorio, consegnati alle varie amministrazioni interessate – scrive l’Ordine degli Architetti – e stavolta gli ambientalisti puntano il dito contro il parere favorevole rilasciato da Ferrara per costruire in contrada Fontana Nuova a Ragusa. Il sito di Fontana Nuova è uno dei più antichi tra le testimonianze archeologiche in Sicilia. L’azione di difesa e valorizzazione del sito è indispensabile e sicuramente condivisa da tutti. L’Ordine degli Architetti sostiene con forza l’importanza delle azioni di salvaguardia del territorio – sottolinea nella nota il presidente dell’Ordine – ma è contraria ad iniziative che assumono le sembianze di una battaglia ideologica. Noi sostieniamo ed apprezziamo l’operato del Soprintendente, condividendone la sensibilità legata alle problematiche ambientali, come la difesa dell’altopiano ibleo dall’invasione dei parchi fotovoltaici, – conclude l’Ordine degli Architetti – e sottolineamo l’ottimo rapporto di collaborazione che si è instaurato sin dai primi giorni di insediamento. Occorre dunque puntare sul confronto ed il dialogo fra le Istituzioni ed i soggetti locali”.

Occupazione abusiva suolo pubblico Confronto Ascom e commercianti di Ibla

La sezione Ascom di Ragusa ha promosso una riunione dei commercianti, iscritti e non iscritti, operativi a Ibla. Nel corso del confronto, presieduto da Sorbo, vertice sezionale, con l’assistenza di Campo e Cabibbo, del direttivo, è stato fatto il punto sulle problematiche della categoria, in particolare l’abusivismo, che si manifesta soprattutto in occasione della realizzazione di eventi.

SERVIZI SOCIALI A RISCHIO, TAGLI AGLI ENTI LOCALI L’allarme della Cisl iblea

“E’ arrivato il momento di assumere decisioni non più differibili. E gli enti locali della nostra provincia non possono correre il rischio di ridurre i servizi essenziali. Soprattutto quelli a sostegno delle fasce deboli”. La richiesta arriva dal segretario della Ust Cisl di Ragusa, Enzo Romeo, allarmato per le notizie degli ultimi giorni. “Da un lato – chiarisce Romeo – facciamo i conti con tagli incisivi da parte di Stato e Regione nei confronti degli enti locali, dall’altro con quella che è ormai risultata una situazione complessiva insostenibile, derivante, nella maggior parte dei casi, da debiti pregressi. Tutte circostanze che stanno mostrando il vero volto delle difficoltà relative ai servizi sociali presenti in provincia di Ragusa. Le ultime dichiarazioni rese dai rappresentanti delle locali Amministrazioni ci consegnano questo emblematico quadro. A Modica una situazione di disagio esplosa da tempo e che si sta nuovamente riacutizzando. A Ragusa, una serie di problemi posti sotto osservazione per i quali si attendono sviluppi. Ma il futuro non è per nulla roseo. Anche a Vittoria sembra esserci una polveriera pronta ad esplodere da un momento all’altro. Per non parlare di Comiso – conclude Romeo – dove, invece, le difficoltà sono già emerse da tempo”.

100 chilometri du Senegal E’ partito il team dei corridori iblei

E’ partita giovedì mattina alla volta di Dakar la pattuglia di corridori ragusani che, sino a venerdì 4 novembre, parteciperà alla prima edizione della “100 km du Senegal”. Il team “Ragusa Eventi”, guidato dal capitano Batù Russo assieme a Carmelo Spata, Livio Intorrella, Rina Brugaletta, Antonio Zisa e Maurizio Digiacomo, ha vissuto gli ultimi giorni prima della partenza soffermandosi sull’aspetto psicologico e mentale, fondamentale quando si affrontano competizioni così massacranti. La prima prova, la tappa di tredici chilometri con arrivo a Saint Louis, sarà sostenuta sabato 29 ottobre. Già il giorno dopo, domenica, al via la seconda tappa di circa 24 chilometri, sugli sterrati all’interno del parco “de Djoudj” tra migliaia di uccelli. Non ci sarà spazio per tirare il fiato perché poi, lunedì 31 ottobre, sarà la volta della maratona, terza tappa dell’evento. La quarta infine si terrà il 3 novembre con la mezza maratona e l’arrivo a Dakar. A questa iniziativa è prevista la presenza di Giovanni Storti (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) che oltre ad essere un intrepido corridore, ha più volte manifestato l’intenzione, incontrando gli atleti iblei, di venire a visitare le bellezze di Ragusa e Ibla. “Giovanni – dicono i corridori di Ragusa eventi – lo abbiamo incontrato alla 100 km del Sahara e siamo diventati amici”.

VOLONTARI DEL SORRISO, UN CORSO A RAGUSA

A Ragusa l’associazione “Ci Ridiamo Su”, fiduciaria della “Federazione Ridere per Vivere” per le regioni Sicilia e Sardegna, inizierà da novembre per concludere alla fine di marzo 2012 il percorso formativo “Volontari del sorriso”. Nel corso base le materie di studio (sempre pratiche ed esperienziali) sono la gelotologia (antropologia e psicofisiologia del comico); la psicologia della relazione d’aiuto, dell’età evolutiva, quella sistemico-relazionale e poi sociologia dell’ospedale, ed interculturalità. Sul versante artistico gli allievi saranno impegnati nelle varie fasi dell’arte del clown, nell’improvvisazione teatrale, nella magia comica, nell’arte dell’affabulazione. Questo livello di base consente all’allievo di iniziare un periodo di stage in luoghi di particolare disagio sociale. Le persone che avranno frequentato con profitto (cioè per il monte ore previsto) potranno essere ammesse al secondo step della Seaf “Norman Cousins” presso la Terra del Sorriso – Comunità Ospitale ad Orvieto. Il presidente della Federazione, Leonardo Spina, sarà presente venerdì alle 11 a Ragusa presso l”istituto “F. Besta” per un incontro aperto agli studenti, docenti, operatori sociali e curiosi sul tema “Usare il grimaldello del ridere e delle emozioni positive”. Info su www.ciridiamosu. blogspot.com.

Ibla e il degrado, la sporcizia scende a valle

C’è un’insospettabile Ibla nascosta fra le vallate, sommersa dai rifiuti, rifugio dei senzatetto, e perfino luogo di roghi abusivi notturni, nei quali si incendia materiale di dubbia provenienza. Nelle strade che scendono giù a valle, e che costeggiano la vallata Santa Domenica, il degrado è ormai radicato, come una malattia incurabile. In via Ugolino, ad esempio, qualche residente, uno dei pochi, che vince la paura di essere minacciato per aver parlato, racconta sotto voce che ogni tanto, di notte, avvengono strani roghi. “L’altra notte c’era un’altissima colonna di fumo – dice un residente della zona – e poi abbiamo scoperto, dai resti ritrovati all’indomani, che qualcuno aveva incendiato una matassa di fili di rame, che venivano chissà da dove, per poter estrarre il prezioso materiale”. Le storie sui roghi del rame, in questa parte di Ibla, situata vicino al monumento San Rocco, monumento acquistato dal Comune e riqualificato, si raccontano come leggende urbane. “Ma quella colonna di fumo era reale, perbacco se non era vera – commenta il residente – e fra l’altro l’aria che emanava, era irrespirabile”. Via Ugolino, per intenderci, è la strada degli alloggi comunali assegnati alcuni anni fa agli indigenti, che inizialmente invece dovevano essere destinati ai docenti universitari. Queste case, oggi, vengono disdegnate perfino dai poveri, perché a distanza di pochi anni dalla loro costruzione, tali abitazioni hanno rivelato tutta la loro fragilità. Il loro nucleo originario era attaccato alla roccia, così l’umidità e le infiltrazioni le stanno distruggendo. Le case di via Ugolino, lo dice chi ci abita, sono come celle frigorifere, con muffa incorporata 365 giorni l’anno, anche d’estate. Di fronte a questi alloggi ci sono dei ruderi, che sono diventati ricettacolo di immondizia.

Sporcizia al castello di Donnafugata, la denuncia di un missionario

“El Padre Bandido”, il nomignolo affettuoso con cui i discendenti dei Maya hanno chiamato per anni il missionario salesiano Tiziano Sofia, un prete che ha fatto tantissimo per la popolazione locale del Guatemala, da mercoledì, da quando ha visitato uno dei monumenti più importanti della provincia di Ragusa, ha deciso di cambiarsi il nomignolo. “Adesso voglio essere chiamato “indignado” – racconta padre Sofia – perché da quando ho fatto visita al Castello di Donnafugata sono davvero indignato per quanta spazzatura ho visto e raccolto”. Padre Sofia da mercoledì è a Marina di Ragusa, per partecipare all’ottantesimo compleanno della sorella, che vive qui in Sicilia. “Così mercoledì ho accompagnato due amiche, professoresse, entrambe del Nord Italia, al vostro Castello ma appena sono arrivato a Donnafugata, mi sono vergognato davanti alle mie ospiti, per voi, mi sono vergognato della Sicilia e perfino di essere un italiano. C’era immondizia dappertutto, mai visto tanto degrado in questa terra”. La vita missionaria di padre Sofia è stata raccontata anche nel libro di Gianna Sallusti, pubblicazione dal titolo appunto “El padre Bandido” (nella sua attività missionaria, il prete è stato perseguitato dai potenti e una volta, messo in carcere, con accuse inventate e poi liberato). Questo prete ha operato oltre che in Guatemala, in altre zone calde del globo, in Brasile, in Nicaragua, in Libano. Non ha mai avuto paura di scontrarsi con i poteri e di rimboccarsi le maniche. Così ha fatto anche ieri. “Ho preso tre sacchi e ho iniziato a raccogliere la spazzatura che si trovava fra l’altro sul vialetto di ingresso al castello, bottiglie semi piene, bottiglie vuote, carte e cartuzze, c’era di tutto – dice padre Sofia – e poi dopo aver chiuso i tre sacchi, li ho portati vicini ai cassonetti”.

Iniziato il processo per la morte delle due bambine tunisine annegate in una piscina a Marina di Ragusa

Prima udienza mercoledì mattina davanti al gup del Tribunale per la morte di Ameni ed Amira Jelijel, le bimbe tunisine di sette e undici anni annegate in una piscina in contrada Castellana Vecchia, a Marina di Ragusa, nell’ottobre di tre anni fa. Davanti al giudice Claudio Maggioni, l’udienza è iniziata con la deposizione delle indagini difensive prodotte dall’avvocato Michele Sbezzi, legale della persona indagata per omicidio colposo plurimo, una settantacinquenne ragusana, G.A., proprietaria della piscina. Visto il fatto nuovo, l’udienza è stata rinviata all’11 gennaio dell’anno prossimo. La parte civile (la famiglia delle vittime), rappresentata dall’avvocato Enrico Platania, ha chiesto, infatti, i termini a difesa. Una tragedia che si è consumata in pochi minuti quella che è costata la vita a due ragazzine di 9 e 12 anni, figlie di una coppia di tunisini da tempo residente a Marina di Ragusa. Le bimbe sono annegate, poco dopo le 19 dell’ottobre 2008, all’interno di una piscina dismessa in contrada Castellana Vecchia, utilizzata per la raccolta di acqua dalla famiglia che l’aveva avuta in uso dalla donna per cui lavorava nelle serre vicine. La piscina, di circa venti metri quadrati, alta circa due metri, era piena per poco più della metà. L’acqua non era potabile, quindi, è probabile che le bimbe siano cadute mentre giocavano sui bordi. Probabilmente, prima è caduta una delle due e, poi l’altra, nel tentativo di recuperarla, vi è finita dentro.

Cabina di regia per abbattere le barriere architettoniche

La Provincia di Ragusa attiva una cabina di regia, per promuovere l’accessibilità e la fruibilità del territorio da parte delle persone disabili. Il gruppo di lavoro è stato insediato ufficialmente dall’assessore provinciale ai Servizi Sociali, Piero Mandarà, che ha potuto relazionare ai presenti sulle iniziative da intraprendere, coinvolgendo tutte le realtà sociali del territorio, per l’eliminazione delle barriere architettoniche, ostacoli che limitano la qualità della vita delle persone diversamente abili. I componenti della cabina di regia sono: Giuseppe Trieste, Gaetano Pernice ed Emanuele Tumino, indicati dal Fiaba (Fondo italiano abbattimento barriere architettoniche) e promotore dell’iniziativa, Giovanni Brafa e Salvatore Borrelli, nominati in rappresentanza della Provincia.

Santa Croce, caos nel centro storico

Una vera e propria corsa ad ostacoli tra impalcature e segnali stradali. Un labirinto, nel centro storico di Santa Croce, con troppi lavori in corso. La sezione cittadina dell’associazione commercianti non usa mezzi termini. “Ancora una volta l’inefficenza amministrativa a Santa Croce Camerina si fa sentire – tuona il presidente dell’Ascom, Tony Mandarà -. Ancora una volta commercianti e cittadini sono chiamati a pagarne le spese con ben tre cantieri edili aperti nello stesso incrocio con imponenti impalcature nelle vie Matteotti e Carmine, incluso il palazzo comunale. La stessa amministrazione – dice ancora Mandarà – che ad agosto ha fatto togliere una pedana di un bar nella centralissima piazza Vittorio Emanuele perché non conforme alla normativa comunale. Il Comune con l’ausilio della Poliizia municipale ha multato tutte le pedane – dice Mandarà – e adesso, quasi per ironia della sorte, hanno autorizzato tre cantieri senza rispettare nessuna norma sulla sicurezza: viabilità, parcheggi, transenne che invadono strisce pedonali, accessi per i disabili chiusi. Ci chiediamo come può succedere tutto questo, come possono l’Ufficio Tecnico e il comando di Polizia municipale rilasciare autorizzazioni concentrate nello stesso spazio di tempo. Quanto ancora dovranno soffrire i commercianti e i cittadini a causa dell’inettitudine amministraiva e dei suoi uffici?”, conclude Mandarà. Il sindaco Lucio Schembari assicura che nessun intralcio alla viabilità esiste. “I vigili urbani stazionano in prossimità dell’incrocio – spiega il primo cittadino -, garantendo il flusso regolare del traffico. L’amministrazione è dalla parte delle imprese e delle maestranze che lavorano in un momento così difficile per l’economia del nostro paese”.

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