15-05-2024
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RAGUSA, LA TASSA DI SOGGIORNO ENNESIMO BALZELLO DELL’AMMINISTRAZIONE DIPASQUALE

Dal primo di luglio gli avventori delle strutture ricettive nel territorio di Ragusa dovranno pagare la tassa di soggiorno. Un euro al giorno per ogni notte trascorsa in albergo o case vacanza, fino ad un massimo di 15 giorni consecutivi di permanenza, e 50 centesimi, al giorno, in campeggi, ostelli della gioventù o aree attrezzate. Un’imposta che ha suscitato le vibrate proteste degli albergatori in un momento di grande difficoltà economica per i vacanzieri che scelgono soggiorni brevi. “E’ una tassa assurda – dice Giovanni Occhipinti, titolare di una struttura ricettiva e vice presidente di Federalberghi – che coincide con un momento molto difficile per l’economia del paese. Fare pagare un euro in più al giorno, senza avere i servizi in termini di infrastrutture – ha detto ancora Occhipinti -, ci sembra davvero troppo”. Nessuno degli operatori condivide la scelta del Comune di Ragusa che, con una delibera di giunta, ha imposto la tassa. “Da ora in poi – spiega Giuseppe Antoci, titolare di una casa vacanza nel quartiere barocco dovremo informare i nostri clienti di un balzello in più da pagare. Sono convinto che molti andranno in altre località della provincia dove la tassa di soggiorno non è stata istituita”, ha concluso Antoci. La carenza di infrastrutture e la tassa di soggiorno penalizzano i luoghi di Montalbano. “In presenza di un territorio ricchissimo in termini di presenze turistiche e degli adeguati servizi – racconta Alfio Caruso che gestisce insieme alla famiglia un resort all’estrema periferia della città – un euro in più a persona non incide più di tanto. Oggi, putroppo, questo lembo di Sicilia, ricchissimo di bellezze artistiche e paesaggistiche, è notevolmente penalizzato – ha detto ancora Caruso – per la mancata apertura dell’aeroporto di Comiso e del completamento del tratto dell’autostrada Ragusa-Gela”. “Questa tassa di soggiorno è incomprensibile – commenta Giusy Granata, che si occupa della reception di un turismo rurale – che cade in un momento molto fragile per l’economia del territorio. Si rischia di penalizzare i fruitori delle nostre attività che hanno scelto il Sud Est della Sicilia per trascorrere le loro vacanze”, ha detto ancora Granata. I gestori delle strutture ricettive, ai sensi dell’articolo 5 del regolamento comunale, devono comunicare al Comune, entro la prima decade di ogni mese, il numero dei pernottamenti, i giorni di permanenza, le riduzioni e le esenzioni previste. Contestualmente alla comunicazione telematica, il gestore della struttura ricettiva dovrà trasmettere ricevuta di versamento alla tesoreria del Comune. Sono esenti i minori di anni 14, coloro che assistono i degenti ricoverati nelle strutture sanitarie del territorio, i portatori di handicap non autosufficienti, gli appartenenti alle forze di polizia e i vigili del fuoco che soggiornano per esigenze di servizio. Gli albergatori, di fatto, diventano esattori per conto del Comune di Ragusa.

MATROFERROVIA A RAGUSA, LA PROTESTA DEL CUB

Tutti la vogliono, tutti ne condividono l’utilità e dal 1995, anno in cui venne presentato lo studio di fattibilità, i politici ne parlano come se già esistesse. Di fatto, la metroferrovia a Ragusa è come l’aeroporto di Comiso per la provincia: entrambi esistono ma non sono operativi. Nel caso della metropolitana di superfice basterebbe poco per avviarla. Pur essendo esistente una linea ferrata di 15 chilometri che attraversa la città e che collega i due centri storici, pur essendoci i mezzi di trasporto, e pur essendo stato finanziato a più riprese il progetto per la sistemazione delle 12 fermate, cioè per avviare le opere murarie e ferrate, dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, alla fine dei conti nessuno si è mai preso la briga di farla veramente. Un paradosso che è stato sottolineato con una manifestazione provocatoria organizzata dalla Cub Trasporti e dal Comitato per il rilancio delle ferrovie. Taglio del nastro inaugurale in pompa magna, segnaletica con la “M” maiuscola in rosso per indicare la fermata della metropolitana (la numero 5 di via Colajanni), manifesto con la scritta “Metrofer Ragusa” e con tanto di simbolo grafico, cartello con l’elenco delle 12 fermate che collegano Ibla sino alla periferia di Cisternazzi, esposizione del progetto di fattibilità e un festone con la scritta “Vogliamo la metro ferrovia”. “Ancora ieri – ha commentato Pippo Gurrieri della Cub Trasporti, dopo il taglio del nastro – in un convegno sulla mobilità è stato detto che l’amministrazione locale vuole la metro ferrovia a Ragusa. Ma allora istituiamolo questo servizio di trasporto metropolitano urbano sostenibile, altrimenti dobbiamo pensare che in questa città siamo solo parolai”. Alla cerimonia, che è stata sancita e salutata dal passaggio di un vagone ferroviario (l’orario scelto per l’inaugurazione, le ore 12, non era casuale) applaudito dai numerosi presenti che sono intervenuti all’evento, cui hanno partecipato anche l’ex presidente della Provincia Franco Antoci e l’assessore comunale ai Trasporti Michele Tasca, entrambi componenti del comitato per il rilancio delle ferrovie. Antoci ha brevemente sintetizzato la storia del progetto, che è da sempre uno dei punti cardine della vertenza per il rilancio delle ferrovie locali. “Credo sia venuto il momento di passare ai fatti – ha commentato l’assessore Tasca – e in questo momento cruciale diventa necessario avviare una seria interlocuzione con la Regione”. Era il 3 gennaio del 1995 quando l’allora sindaco Giorgio Chessari siglò un protocollo di intesa con le Ferrovie dello Stato e venne presentato il piano di fattibilità. In esso si sottolineava la motivazione fondamentale che aveva portato a quello studio: “Utilizzare la potenzialità della strada ferrata e dare una risposta adeguata alle esigenze di mobilità delle fasce pendolari”. Il rappresentante di Legambiente Claudio Conti ha illustrato la sua proposta. “Basta stornare i fondi che sono stati destinati per la circonvallazione di Ibla, che è un’arteria che devasterà il centro barocco e che non serve a nulla – ha detto Conti – e utilizzarli per realizzare la metropolitana: così finalmente il Comune di Ragusa darebbe la prova provata di voler essere sincero e coerente con quello che dice, quando sostiene di essere a favore dei sistemi di mobilità alternativa”.

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