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20/01/2016 -

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CICCIO AIELLO: “IL LIBERTY RILANCERA’ VITTORIA”

vittoria-teatro-comunaleRiceviamo e pubblichiamo una interessante riflessione dell’onorevole Francesco Aiello, oggi consigliere comunale e candidato a sindaco per la sua città, Vittoria: ” Non è un paradosso. Non è una affermazione propagandistica. E neanche un desiderio irrealizzabile. Il Liberty rappresenta per tante Città siciliane la dimensione artistica e culturale di una felice e dirompente stagione creativa, di uno straordinario sviluppo economico e sociale, che coinvolse settori assai vasti della società siciliana. La civiltà del vino, collegata alla nascita di una attivissima borghesia agraria e artigiana, produsse nelle piccole e medie città dell’Isola, ma anche nella capitale Palermo, un inedito fervore architettonico e culturale, un nuovo modo, raffinato e leggiadro, di guardare anche all’insieme delle città. Tale rinnovamento infatti coinvolse le forme del costruire e dell’abitare, e poi l’arredo degli spazi interni delle abitazioni, sino ai piccoli oggetti e al modo di vestire. La Sicilia dei Florio divenne il riferimento consapevole e l’emblema di questo processo. In aree estese della Sicilia e della società siciliana si affermarono modelli culturali di impianto europeo, che sprovincializzarono le idee dello sviluppo urbano, della possibilità di dare vita a forme architettoniche nuove, pubbliche e private, di affermare tecniche innovative, grazie alla capacità di maestri artigiani, prestigiosi e valenti, nell’uso di materiali diversi, del cemento, del ferro, della pietra e del legno, che essi con una colta maestria , adattavano e conformavano alle esigenze del nuovo stile. Dopo secoli di immobilismo, l’economia tornava a muoversi in tutte le città siciliane e le campagne ritornavano a essere il motore di questo processo innovativo. Ai Palazzi baronali e barocchi si contrappose l’ardimento e la fantasia dello stil novo, della cultura e della sensibilità liberty, che consentiva non solo alle grandi famiglie di borghesia agraria ma anche alla più modesta famiglia di borghesia urbana, o contadina o artigiana, di progettare la propria casa nelle forme del nuovo stile. Le stesse Amministrazioni pubbliche si impegnarono per realizzare nelle forme della modernità imposte dai tempi, i nuovi progetti dell’ottimismo sociale, i Teatri, i parchi e persino i mercati, le pescherie, i bagni pubblici, o i cimiteri, dove lo stile liberty rappresentò la forma ideale della nuova dignità funeraria di ceti sociali privi di riferimenti blasonati ma fortemente inclini al decoro. Il Liberty siciliano attende di essere valorizzato e riconosciuto come patrimonio della Sicilia, e testimonianza vivente di una terra capace di rinnovarsi e guardare avanti. Noi dobbiamo farci carico della tutela questo grande patrimonio culturale e civile della nostra Isola. Non sarà facile, ma insieme possiamo dare vita a un Comitato Promotore Siciliano per il Liberty Bene Unesco e Patrimonio dell’Umanità. E ci adopereremo per portare studiosi in Sicilia da tutti i Paesi europei, ci daremo da fare per raccogliere le adesioni dei Comuni siciliani, delle Università siciliane, di singole personalità della cultura, dell’arte e delle professioni, che abbiano a cuore questo obiettivo. Una grande avventura culturale ci potrà impegnare, per la Sicilia che spera in una nuova stagione di rinnovamento e di crescita sociale civile artistica e culturale”.

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