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17/02/2016 -

Cronaca/

Operazione “postepay” sgominata  un’organizzazione responsabile di centinaia di truffe in danno di commercianti e tabaccai della Sicilia

downloadMercoledì mattina i Carabinieri della Compagnia di Modica hanno arrestato 5 persone per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di commercianti e tabaccai della Sicilia. Gli arrestati sono i catanesi: Pasquale Bellia, classe ’61,  pregiudicato,      Antonio Santonocito, classe 1983, pregiudicato, entrambi trasferiti in carcere; e Daniele Compagnini, classe ’85, incensurato, Cettina D’Agata, classe ’83, incensurata, Gianluca Alaimo, classe ’94, incensurato, sottoposti agli arresti domiciliari. L’indagine era scattata a seguito delle querele e dai riconoscimenti effettuati da parte delle persone offese e dagli accertamenti svolti sulle carte “Postepay” utilizzate per truffare le vittime. La serie di truffe, tutte con il medesimo modus operandi, erano avvenute non solo in tutto il territorio ragusano, in particolare, a Pozzallo, Scicli, Scoglitti, Vittoria e Modica, ma anche in altre province della Sicilia. Due dei soggetti, alternativamente, si recavano presso l’attività prescelta (solitamente tabaccai, ricevitorie e bar) e, dopo aver atteso il momento giusto per compiere la truffa, quando ad esempio vi era molta gente, chiedevano all’esercente di caricare la Postepay per importi tra i 500 e 600 euro. Una volta ottenuta la ricarica, al momento di pagare, chiedevano di poter corrispondere la somma con  una carta bancomat, ben consapevoli del fatto che il sistema Sisal non accetta i pagamenti tramite Pos, ma solo in contanti. A questo punto, fingendo di non essere a conoscenza di tale circostanza, l’autore della truffa rassicurava il gestore dell’esercizio commerciale dicendogli che si sarebbe recato presso il più vicino bancomat per prelevare la somma necessaria. Ma, una volta usciti dall’attività si davano alla fuga, omettendo quindi di versare il corrispettivo della ricarica ricevuta. Talvolta, lasciavano in pegno ai gestori un documento falso o una fotocopia illeggibile. Per poter acquisire gli elementi probatori è stata sequestrata presso gli uffici postali interessati tutta la copiosa documentazione dei movimenti effettuati sulle carte postepay degli indagati, per risalire agli esercenti truffati. I profitti illeciti ricavati dagli indagati potrebbe ammontare a decine di migliaia di euro. Le indagini proseguono per risalire ad altre vittime che, per vari motivi,  non hanno sporto ancora denuncia. I carabinieri, infatti, invitano coloro che avessero subito analoghi reati a recarsi in caserma per denunciare i fatti e di stare attenti in futuro, diffidando da coloro che dovessero presentarsi per effettuare ricariche con lo stesso modus operandi.

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